(AGI) - Pechino, 30 giu. - Lo smog accorcia la vita di due anni in Cina. E' il risultato dell'ultimo rapporto dell'International Energy Agency, che calcola in 25 mesi la riduzione della longevita' dei cinesi a causa dell'alta concentrazione di Pm 2.5 nell'atmosfera. Il 97% della popolazione, secondo il rapporto, e' esposto a una concentrazione di polveri sottili al di sopra della soglia di sicurezza dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' e ogni anno circa 1,2 milioni di morti premature in Cina possono essere collegate all'inquinamento atmosferico, contro le 6,5 milioni a livello globale. Il numero dei decessi legati all'inquinamento atmosferico potrebbe ancora aumentare nei prossimi anni, con il progressivo invecchiamento della popolazione.
Il rapporto dell'Idea segue di poche settimane un altro studio, realizzato dall'Ocse, sugli effetti negativi dell'inquinamento atmosferico sull'economia cinese. Entro il 2060, secondo una stima compiuta sui giorni di malattia degli impiegati, le spese per le cure mediche e la riduzione di produzione agricola, a causa dell'inquinamento, l'economia cinese potrebbe subire una riduzione del 2,6% rispetto ai valori attuali. A livello globale, secondo gli esperti dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, entro il 2060 le morti premature dovute all'inquinamento atmosferico potrebbero essere comprese le sei e le nove milioni all'anno.
La Cina e' impegnata da anni nella lotta contro le emissioni e sta lavorando per ridurre il ruolo del carbone nel proprio mix energetico. Secondo gli ultimi dati pubblicati oggi, la produzione di carbone nei primi cinque mesi dell'anno e' calata dell'8,3% rispetto al periodo gennaio-maggio 2015, a 1,34 miliardi di tonnellate, anche se le importazioni sono cresciute del 3,7% nello stesso periodo. Lo smog rimane un problema soprattutto a Pechino, che nei giorni scorso ha annunciato l'intenzione di catalogare le ondate di smog che si ripercuotono sulla capitale come "disastri naturali". (AGI)
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