Mosca - La Russia si opporra' a ogni proposta di ulteriori tagli alla produzione petrolifera alla riunione ministeriale dell'Opec, prevista questo mese. Lo scrive oggi Bloomberg citando quattro diverse fonti anonime nel governo russo, di cui una ha spiegato che ogni ulteriore riduzione, decisa cosi' a ridosso dell'estensione dell'esistente accordo, manderebbe un segnale sbagliato al mercato petrolifero. Una tale mossa - continua la fonte - farebbe pensare che l'Opec, la Russia e i loro alleati sono nervosi per il fatto che il patto per ridurre la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno, fino a marzo 2018, non stia dando l'effetto desiderato: far risalire il prezzo, sottraendo materia prima dal mercato.
La Russia ha in programma di ospitare un incontro di alcuni ministri dei paesi membri Opec e di altri petrostati non aderenti al cartello il prossimo 24 luglio a San Pietroburgo. In quest'occasione, i partecipanti potranno formulare raccomandazioni da estendere agli altri Paesi membri dell'accordo oppure apportare aggiustamenti al patto la cui estensione e' stata decisa, e approvata anche da Mosca, a maggio.
Una parte del governo russo, fanno sapere le fonti di Bloomberg, si oppone sia a un aumento dei tagli che a un ulteriore prolungamento dell'accordo sul congelamento della produzione. Sempre le stesse fonti hanno spiegato che piu' i tagli rimangono in vigore, peggiore sara' la volatilita' quando l'accordo terminera'. Ufficialmente, il ministro dell'Energia russo Aleksandr Novak non si e' ancora espresso sulla possibilita' di confrontarsi con l'Opec su ulteriori riduzioni della produzione di oro nero.