Taranto - Il movimento ambientalista Peacelink, protagonista di tante battaglie contro l'Ilva, mette ora in cantiere una "campagna di boicottaggio" verso Cassa Depositi e Prestiti dopo aver appreso che sara' uno dei soggetti, finanziari, interessati ad acquisire una quota dell'Ilva nell'ambito del procedimento di cessione. Lo annuncia in una nota Peacelink che ha intrapreso un'azione di pressing sugli organi della Commissione Europea affinché sul caso Ilva aprano formalmente una procedura di infrazione contestando all'azienda dell'acciaio gli aiuti di Stato vietati dalle regole dell'Unione.
"Investire nell'Ilva in queste condizioni - si legge nella nota - e' un atto non etico, in quanto stiamo parlando di un'Ilva che e' sotto processo e i cui impianti piu' inquinanti sono sotto sequestro (anche se con facolta' d'uso per le leggi Salva-Ilva). Si tratta di proseguire una produzione in deroga all'autorizzazione integrata ambientale che in piu' punti non e' rispettata"."Vi sono quindi tutte le premesse di carattere etico e legale - dice ancora Peacelink - per richiamare la Cdp alle sue responsabilita' e per stoppare sul nascere ogni impiego dei soldi dei risparmiatori postali in operazioni non condivisibili. Molto maglio sarebbe - si afferma ancora nella nota - un uso sociale della Cdp per la creazione di un fondo di riconversione per i lavoratori dell'Ilva e per l'avvio di attivita' economiche alternative che possano impiegarli durevolmente. Al fine di richiamare la Cdp alle proprie responsabilita' - annuncia Peacelink - e' nata una campagna di boicottaggio e di disinvestimento che ha lo scopo di dissuadere i vertici della Cassa Depositi e Prestiti dal proseguire nella strada intrapresa". (AGI)