l ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, aveva prima accennato alla possibilità di versare gli importi sulla tessera sanitaria munita di chip, e poi, in un'intervista a Fanpage, ha annunciato che il sussidio verrà erogato attraverso una card emessa in forma anonima: si tratterebbe di un semplice bancomat, sul quale non verrebbe riportata alcuna dicitura particolare e dove lo stato verserà i 780 euro promessi, o comunque la cifra necessaria per arrivare ai 780 euro di reddito minimo 'garantito a tutti' per chi non arrivasse col proprio lavoro a quella somma. Ha detto Di Maio:
"Non sarà una social card. L’erogazione del reddito di cittadinanza che, come ho detto, è una misura a tempo perché poi devi accettare una proposta di lavoro, e se non l’accetti perdi il reddito. Verrà fatto su un bancomat normalissimo, ora vedremo quale tipo di bancomat sarà, cioè quale sarà il soggetto che ci fornisce questo bancomat.Ma non deve essere discriminatorio, cioè non deve essere una reddito di cittadinanza card, perché è una cosa che colpisce secondo me la dignità di chi spende quei soldi per spese di sopravvivenza, spese che devono servire prima di tutto per sfamare i propri figli, per dargli un tetto. Io voglio semplicemente una card elettronica che consenta di controllare le spese, che significa non le puoi spendere nel gioco d’azzardo e non i beni non di prima necessità"
E poi precisa il ministro: "Sta girando una notizia che chi ha una casa di proprietà non accederà al programma del reddito di cittadinanza è falso. Semplicemente facciamo una differenza tra chi non ha niente e chi ha una casa di proprietà. Il reddito è creato in modo tale che mentre ti formi e poi ti reinserisci nel lavoro, tu hai diritto a quelli che sono i beni di prima necessità, dare da mangiare ai tuoi figli e pagarti un affitto. È solo questo il principio. Quindi se c’è una casa di proprietà c’è il così detto affitto imputato, quindi avrai meno di reddito di cittadinanza. Adesso stiamo lavorando ai dettagli. Stiamo mettendo a punto tutto quello che servirà per far funzionare il reddito di cittadinanza".
E durante il question time al Senato avverte: "Non dà un solo euro a chi sta sul divano, perché avranno tutta la giornata impegnata per la formazione e avori pubblica utilità e non avranno il tempo di lavorare in nero e se imbrogliano si beccano 6 anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge", sottolineando di avere inserito "una serie di misure che contrastano i furbi" (Il Messaggero).