Luigi Di Maio torna ad attaccare l'alleato di governo sul tema della flat tax arrivando persino a difendere una delle misure del governo di Matteo Renzi: gli 80 euro in busta paga. A margine della presentazione del nuovo hub di Poste Italiane a Bologna, il vicepremier ha invitato la Lega a trovare nuove coperture per la misura economica senza togliere risorse già esistenti in favore dei cittadini italiani: "Il tema è quando arrivano le coperture per la flat tax non quando si fa la manovra. E deve essere la Lega a trovarle".
"Per me", ha aggiunto il Ministro dello sviluppo economico "la manovra si può fare anche domani. Io voglio abbassare le tasse, a partire dal cuneo fiscale. Se si vuole fare la flat tax ben venga. L'unica cosa che non visto ancora sono le coperture. Quello che non voglio", ha concluso il ministro dello Sviluppo economico, "è che si tolgano soldi da una parte per metterli da un'altra". il riferimento è alle voci di possibili interventi sul bonus da 80 euro o sull'aumento dell'Iva.
Di Maio non ha cambiato idea sulla manovra che fu uno dei cavalli di battaglia del Pd a guida renziana: "Io non sono affezionato agli 80 euro, ma quelli non erano soldi di Renzi, quelli sono soldi degli italiani e se si dice ai cittadini - ti tolgo 80 euro per fare la flat tax - o peggio - ti aumento l'Iva per fare la flat tax - per me questo è inaccettabile".
Nella giornata di oggi, DI Maio ha poi raccontato l'ultima idea in seno al governo: "Come Movimento 5 stelle presenteremo una proposta per ridurre drasticamente il canone Rai. Non posso dire altro ma nei prossimi giorni ci saranno novità perché come gruppo parlamentare abbiamo trovato una soluzione che ci consente di ridurre il canone Rai senza danneggiare la qualità del servizio pubblico che comunque - ha osservato - deve migliorare"
A stretto giro è arrivata la risposta del pd attraverso le parole dell'europarlamentare Pina Picierno: "Caro Di Maio meglio tardi che mai. Oggi vi siete resi conto della bontà degli 80 euro che vanno difesi perché sono stati la prima grande ridistribuzione di reddito di questo paese a favore dei ceti medi. Oggi quei soldi sono messi a rischio dalle politiche scellerate di un governo che promette la luna ma non ha neppure il dito per indicarla. Prima dicono sì alla flat tax e poi si accorgono di non avere le coperture".
Come si legge sul Sole 24 ore anche Giovanni Tria ha frenato sulla questione flat tax: "Allo studio disegni alternativi". Il Ministro dell'Economia, durante un incontro alla Luiss, ha poi risposto sui i tempi della manovra: "Sono dettati normalmente dal semestre europeo e dalle leggi dello Stato. Stiamo lavorando alla manovra e si prendono in considerazione varie proposte". Al vaglio si starebbe considerando "la possibilità di ridurre o contenere la spesa corrente". Non con una semplice spending review sui ministeri e senza toccare la spesa sociale o servizi essenziali come sanità e istruzione.