Roma - La manovra di finanza pubblica per il 2017 sarà pari allo 0,5% del Pil, ovvero 8 miliardi di euro e "si baserà sia su nuove misure di riduzione strutturale della spesa corrente, sia su misure volte a recuperare base imponibile e ad accrescere la fedeltà fiscale". E' quanto si legge nella Nota di aggiornamento al Def. Il Governo "intende inoltre attuare ulteriori misure volte a mettere in sicurezza il territorio, il patrimonio abitativo e le infrastrutture scolastiche, nonche' a gestire il fenomeno migratorio". Il pacchetto di misure per le emergenze, spiega il documento, "costituisce una priorità economica e sociale per il Paese. Esso verrà dettagliato nella Legge di Bilancio 2017. In considerazione delle pressanti necessità che il Paese deve fronteggiare, l'indebitamento netto per il 2017 potrebbe essere innalzato fino a un massimo dello 0,4 per cento del Pil". Il nuovo obiettivo di indebitamento netto programmatico per il 2017 fissato al 2% a fronte dell'1,8% precedentemente stimato "richiede una manovra per il 2017 pari allo 0,5% del Pil" da dettagliare nella legge di bilancio, si legge nella Nota di aggiornamento che rivede l'obiettivo di indebitamento netto tendenziale dall'1,4 all'1,6% nel 2017.
Riviste al ribasso dallo 0,5 allo 0,1% del Pil le entrate delle privatizzazioni per il 2016. Si mantengono le previsioni di introiti da privatizzazioni per i prossimi tre anni.
Nel 2017 "l'Ires scendera' dal 27,5 al 24 per cento" e "ulteriori interventi di riduzione della pressione fiscale verranno realizzati con la prossima legge di bilancio: disattivando il previsto incremento dell'Iva per l'anno 2017" e "introducendo ulteriori misure di alleggerimento per le imprese". E' quanto afferma il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nell'introduzione alla Nota di aggiornamento. "In questi anni l'indebitamento viene utilizzato per finanziare gli investimenti fissi, una buona prassi per aumentare la crescita potenziale", ha aggiunto il ministro spiegando che "la dinamica degli investimenti pubblici e' attesa in crescita anche nel 2016 e nei prossimi anni, collocandosi attorno al 2,3% in media nel periodo 2016-2019".
"Risentendo della minore intensita' della ripresa e della debole dinamica dei prezzi il rapporto debito/Pil si porta al 132,8 per cento nel 2016; comincerà a ridursi a partire dal 2017, per raggiungere il 126,6 per cento nel 2019", sottolinea ancora Padoan. Il prossimo anno il debito/Pil scenderà al 132,5%.
Via libera dell'ufficio parlamentare del bilancio al quadro macroeconomico tendenziale per gli anni 2016-2017 contenuto nella Nota di aggiornamento al Def. L'Upb tuttavia sottolinea per il 2018-2019 la presenza di "fattori di rischio negativo che pesano in modo marcato, nel quadro Mef, sugli andamenti sia delle variabili reali sia dell'inflazione". Il Consiglio Upb, si legge nella lettera inviata al ministro dell'Economia, "valida le previsioni tendenziali per gli anni 2016-2017 trasmesse dal Mef all'Upb in data 23 settembre, in quanto esse si collocano nell'intervallo accettabile allo stato delle informazioni attualmente disponibili. Quanto alle previsioni tendenziali per gli anni successivi al primo biennio di previsione, vale a dire per il periodo 2018-2019 (che si colloca al di fuori dell'orizzonte previsivo considerato nel Documento programmatico di bilancio per l'anno 2017), si sottolinea la presenza di fattori di rischio negativo che pesano in modo marcato, nel quadro Mef, sugli andamenti sia delle variabili reali sia dell'inflazione".
La disoccupazione si attesterà all'11,5% nel 2016 per poi scendere al 10,8% nel 2017 e al 10,3% nel 2018. Solo nel 2019 calera' sotto il 10% (9,9%).
"La crescita effettiva dell'economia italiana nel 2017 e negli anni seguenti potrebbe eccedere la previsione prudenziale riportata nel presente documento", si legge ancora, "gli eventuali effetti di stimolo all'attivita' economica" derivanti dai margini di manovra che il governo otterra' innalzando fino a un massimo dello 0,4% del Pil il deficit 2017, spiega il documento, "non sono stati inclusi nel quadro macroeconomico programmatico".
Nella legge di bilancio che il governo presenterà entro il 20 ottobre ci saranno misure per i pensionati a rischio povertà e le risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, sottolinea Padoan nella premessa alla Nota di aggiornamento. "Vi saranno interventi di sostegno ai pensionati a rischio di poverta' e per favorire la flessibilita' d'ingresso nel sistema previdenziale - spiega il ministro - senza tuttavia modificarne i parametri fondamentali e senza metterne a repentaglio la sostenibilita' di lungo termine, che rappresenta uno dei punti di forza delle finanze pubbliche del Paese". Inoltre, "dopo 6 anni di blocchi resi necessari dalla drammaticita' della crisi, si procedera' al rinnovo dei contratti nel pubblico impiego con l'obiettivo - osserva il ministro - di valorizzare il merito e favorire l'innalzamento della produttivita', in modo da contribuire all'aumento dell'efficienza della pubblica amministrazione". (AGI)