Crisi: Confindustria, ripresa nel 2015, resta disoccupazione
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Crisi: Confindustria, ripresa nel 2015, resta disoccupazione

Crisi: Confindustria, ripresa nel 2015, resta disoccupazione

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(AGI) - Roma, 17 dic. - La recessione non e' ancora conclusa maci aspetta un biennio di lenta crescita: nel 2015 il recuperosara' graduale ed e' previsto accelerare nel 2016. Queste lestime del Centro studi Confindustria, secondo cui ladisoccupazione resta alta anche se l'occupazione staripartendo. Nel rapporto "Scenari economici - Il rebus dellaripresa", il Csc fa notare che la scorsa estate il numero dellepersone a cui manca lavoro ha raggiunto gli 8,6 milioni ed il43,3 dei giovani che cercano un impiego non lo trovano. Lasituazione e' pero' destinata a migliorare e l'occupazionetornera' lievemente a crescere dalla primavera del prossimoanno, con la ripresa del Pil, che dopo la contrazione del 2014(-0,5%) segnera' +0,5% nel 2015 e +1,1% nel 2016. Ad influirepositivamente sull'andamento dell'economia saranno il crollodel prezzo del petrolio, l'ulteriore svalutazione dell'euro,gli scambi mondiali in accelerazione: questi fattoriaggiungeranno al Pil italiano piu' dello 0,8% nel 2015 e quasil'1% nel 2016 e in particolare il calo del greggio rappresentaper l'Italia un guadagno di 14 miliardi annui. Lo scenarioeconomico si presenta quindi - secondo Confindustria -nettamente migliore rispetto a tre mesi fa e il maggioreostacolo rimane l'incertezza. L'Italia ha fatto grandisacrifici in questi anni, con una diminuzione del redditopro-capite di oltre 3.700 euro per abitante, arretrato ailivelli del 2007. Un regresso che ha comportato la rinuncia asei settimane l'anno di consumi, come se le famigliesmettessero di spendere a meta' novembre. Ma nel prossimobiennio consumi delle famiglie saliranno rispettivamente di0,5% e 0,8%. La domanda interna riprendera' ad aumentarearrivando a +1% nel 2016. Per riportare pero' in modostrutturale l'Italia a ritmi di sviluppo ben piu' elevati degliattuali e' cruciale diminuire drasticamente la corruzione,"vero freno per il progresso economico e civile" e "zavorra perlo sviluppo". Se l'Italia riducesse la corruzione al livellodella Spagna - e' stato sottolineato alla presenza del ministrodella Giustizia Andrea Orlando - il tasso di crescita sarebbedi 0,6 punti pecentuali piu' elevato; se con Mani pulitel'Italia avesse ridotto la corruzione a livello della Francia(-1 punto), il il sarebbe stato nel 2014 di quasi 300 miliardiin piu', circa 5 mila euro a persona. Occorrono quindi misurepiu' efficaci (premiare chi rompe lo scambio corrotto, nontrascurare i reati di falso in bialncio e autoriciclaggio, Papiu' trasparente e burocrazia piu' efficiente) e il contributodi tutti, comprese le associazioni di imprese, che possonoadottare codici di condotta efficaci e applicare sanzioni diostracismo. In questo senso, Confindustria ha annunciato che sicostituira' parte civile nel procedimento penale nell'ambitodell'indagine 'Mafia capitale'. (AGI)
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