Roma - "Analizzando i dati e la relazione presentata dalla Covip, osserviamo con grande favore l'aumento delle adesioni alla previdenza complementare, che abbiamo sempre auspicato, ma in Italia resta purtroppo molto bassa in assoluto l'adesione a piani pensionistici privati - accentuata dalla crisi occupazionale degli ultimi anni - che arriva al 24,2% sul totale degli occupati, con solo il 20% dei lavoratori attivi nel Mezzogiorno e il 13,5% della forza lavoro con meno di 35 anni (dato quest'ultimo in calo rispetto al 16% dello scorso anno)".
Lo ha detto Marco Valerio Morelli, amministratore delegato di Mercer Italia, secondo cui "persiste un basso livello di Asset finanziari nelle pensioni private, pari solo all' 8,6% del PIL (dato in crescita rispetto al 8,1% precedente, ma molto sotto la media dei paesi piu' industrializzati a livello mondo). Il nostro studio annuale Global Pension Index - sottolinea l'ad - testimonia infatti che il sistema pensionistico italiano, tra i 25 presi in esame nel mondo, e' quello che presenta i maggiori problemi di sostenibilita' complessiva delle prestazioni nel lungo termine - proprio a causa ancora di un basso peso della previdenza integrativa di secondo o terzo pilastro- e una troppo forte dipendenza dalla pura previdenza pubblica, fortemente poi legata all'andamento complessivo dell'economia nazionale e vincolata dal rilevante peso del debito pubblico". (AGI)