Roma - L'indicatore dei Consumi Confcommercio registra, ad agosto 2016, una crescita dello 0,4% sia nei confronti del mese precedente sia su base annua, rappresentando un segnale di miglioramento dopo cinque mesi di stagnazione. In termini di media mobile a tre mesi, dopo il ripiegamento degli ultimi periodi, l'indicatore mostra un contenuto rialzo, nonostante l'ulteriore deterioramento del clima di fiducia a settembre.
Il calo del sentiment, spiega Confcommercio, riflette un peggioramento dei giudizi dei consumatori riguardo la condizione personale e familiare, mentre le attese riguardo la situazione economica del paese tornano a migliorare dopo alcuni mesi in cui erano prevalsi i giudizi negativi. Per quanto riguarda le imprese, si registra un moderato miglioramento del clima in tutti i settori economici interessati dall'indagine.
L'indice è risalito in maniera significativa tra gli operatori del commercio al dettaglio, mentre un lieve miglioramento si riscontra tra gli operatori del manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi.Il moderato ottimismo del manifatturiero appare in linea con l'andamento della produzione industriale che, secondo le stime elaborate da Confindustria, segnala a settembre un incremento dello 0,3% su base mensile. La tendenza ad un recupero della produzione, seppur non particolarmente accentuato, dovrebbe proseguire nei prossimi mesi in considerazione del fatto che gli ordini a settembre sono stimati in crescita dello 0,5% congiunturale.
In linea con un contesto economico non particolarmente brillante nel mese di agosto il mercato del lavoro è risultato sostanzialmente fermo, aggiunge Confcommercio. L'occupazione ha registrato, in termini congiunturali, una crescita esigua (+13mila occupati); allo stesso tempo il numero di persone in cerca d'occupazione è risultato pressoché stabile (-3mila unità rispetto al mese precedente) lasciando invariato il tasso di disoccupazione all'11,4%. Nel complesso dei primi otto mesi del 2016 l'andamento risulta, comunque, positivo: il numero di persone impiegate nel processo produttivo ha, infatti, registrato un aumento di 285mila unità.
Nello stesso periodo i disoccupati, sono diminuiti di 129mila unità. Tra gli elementi che portano a leggere queste dinamiche con una certa cautela vi è il fatto che il miglioramento dei livelli occupazionali interessa prevalentemente gli over 50 e solo in misura marginale i più giovani, mentre sembrano escluse le fasce tra i 25 ed i 49 anni, segmento che ha un impatto particolarmente rilevante sull'evoluzione dei consumi. Nel complesso, comunque, le dinamiche che si registrano nel mercato del lavoro appaiono tra gli elementi più confortanti del quadro congiunturale, anche luce del permanere di una tendenza alla riduzione delle ore di Cig autorizzate (-20,5% ad agosto su base annua), con un calo dell'8,7% nel complesso dei primi otto mesi dell'anno. A rendere ancora più favorevole il confronto si segnala come nei primi sei mesi dell'anno le ore effettivamente utilizzate siano diminuite, rispetto all'analogo periodo del 2015, di oltre il 31%. (AGI)