Confesercenti: "consumi in crescita. La Manovra lascia fuori le Pmi"
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Confesercenti: "consumi in crescita. La Manovra lascia fuori le Pmi"

Confesercenti: "consumi in crescita. La Manovra lascia fuori le Pmi"

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(AGI) - Roma, 17 ott. - Confesercenti stima un aumentocomplessivo dei consumi dell'0,8% per quest'anno, dell'1,3% nel2016 e dell'1,4% nel 2017. Il presidente di Confesercenti,Massimo Vivoli, in un'intervista all'AGI, anticipa i dati nonancora definitivi sui consumi. "Molto dipendera' - spiega Vivoli - dall'andamento dellastagione natalizia. Le nostre previsioni - elaborate con Refricerche - ci dicono pero' che l'anno in corso si chiudera' conuna variazione positiva dei consumi dello 0,8%. In terminiassoluti si tratta di quasi 7 miliardi in piu' rispetto alloscorso anno. Attenzione, pero', anche nel 2015 a trainare sonosempre i beni durevoli, che guadagnano il 6,3%". Il prossimo anno, aggiunge, "si dovrebbe fare meglio, conuna crescita complessiva dei consumi dell'1,3% e la ripartenzadella spesa degli italiani nei servizi. Nel 2017 dovremmoassestarci sul +1,4%, una crescita ancora molto contenuta". I consumi sono quindi in ripresa ma la strada e' ancoralunga e la spesa delle famiglie ci mettera' 5 anni per tornareai livelli pre-crisi, spiega Vivoli all'AGI. "I consumi - dice - sono innegabilmente tornati interritorio positivo, ma e' ancora una ripresa molto debole eche riguarda soprattutto i beni durevoli: i non durevoli, neiprossimi due anni, cresceranno di un solo punto percentuale. Diquesto passo, la spesa delle famiglie ci mettera' 5 anni pertornare ai livelli pre-crisi. Tornare ai livelli del Pil del2007, invece, richiedera' almeno 6 anni". Per questo Confesercenti ritiene positivo l'intervento disterilizzazione delle clausole di salvaguardia per il 2016,cosi' come la conferma sul bonus di 80 euro e l'innalzamentodel tetto sul cash. "Sono interventi - dice Vivoli - chedaranno impulso ai consumi. Il Governo ha fatto bene a nonincrementare le imposte, che, contrariamente a quanto sembradalle raccomandazioni dell'Europa, sono cresciute notevolmentein questi ultimi quattro anni. Sono aumentate le accise e anchel'aliquota Iva, passata dal 20 al 22%. Un ulteriore aumentodell'Iva - conclude - sarebbe una mazzata sulla nascenteripresa dei consumi". STABILITA', SODDISFACENTE MA LASCIA FUORI PMI - Giudiziopositivo sulla legge di stabilita': si tratta di una manovra"soddisfacente" anche se lascia fuori almeno tre milioni dipmi, afferma il presidente di Confesercenti. L'associazionelancia dunque una proposta: un pacchetto di misure contro ladesertificazione per riportare i negozi nelle citta'. "Per dare un giudizio definitivo - dice Vivoli - dovremoanalizzare il testo. Posso gia' dire pero' che si tratta di unalegge di stabilita' che appare soddisfacente nei numeri enell'approccio a fisco e consumi, ma in cui mancano interventia sostegno delle piccole e medie imprese che rappresentiamo,che sono ancora in difficolta'". Rimane da colmare il gap tra grandi imprese e pmi: "si famolto a favore delle prime - aggiunge - e decisamente meno perle seconde. Il taglio dell'Ires avra' impatto positivosoprattutto sulle imprese piu' strutturate, mentre tocchera'solo marginalmente le attivita' di dimensioni minori. E anchel'intervento sul regime forfettario Iva, il cosiddetto Jobs actper gli autonomi, pur andando nella direzione da noi auspicata,esclude le piccole. Complessivamente, la legge di stabilita'lascia fuori almeno tre milioni di Pmi, che continuano asoffrire, in particolare le imprese del servizio di vicinato". "La desertificazione delle attivita' commerciali avanza -sottolinea Vivioli - come abbiamo denunciato, nel solo 2015sono sparite 30 imprese al giorno tra negozi e pubbliciesercizi. Intere tipologie di esercizi commerciali, dalleedicole ai negozi alimentari, stanno scomparendo dalle nostrestrade. Un negozio su quattro, oramai, e' sfitto". Vivoli evidenzia che nella manovra manca un sostegno afavore delle attivita' cosiddette di vicinato: "proporremo unpacchetto contro la desertificazione da inserire nella legge distabilita'. Pensiamo a un meccanismo "combinato" per riportarei negozi della citta': una norma che permetta di introdurrecanoni concordati e cedolare secca anche per gli affitti dilocali commerciali. Un sistema gia' previsto per le locazioniabitative e che potrebbe essere declinato anche per ilcommercio attraverso un accordo tra proprietari immobiliari,rappresentanti delle imprese commerciali e amministrazioniterritoriali competenti". Per quanto riguarda il turismo, Confesercenti inveceaspetta "di capire se il Governo intenda o meno estendere leagevolazioni Irap sul lavoro stagionale previste perl'agricoltura anche al settore turistico. E soprattuttocontinuiamo a chiedere investimenti importanti ininfrastrutture senza le quali e' impossibile realizzare unreale rilancio di questo settore che e' un elemento cardine perla ripresa della nostra economia". C'e' poi il problema del prelievo Iva sul turismo, nontoccato dalla legge di stabilita': "nel nostro Paese, e' di 1,5punti superiore alla media Ue. Rispetto ai nostri concorrentidiretti: siamo 3,5 punti oltre la Grecia, 3 rispetto a Franciae Germania, 2 rispetto al Portogallo, mezzo punto oltre laSlovenia. E non bisogna dimenticare la tassa di soggiorno: unasorta di Iva addizionale che puo' arrivare a costituire il 10%della spesa per il soggiorno, ad esempio a Roma. In questomodo, - conclude Vivoli - e' a tutti gli effetti una tassa sulturista, che anziche' sostenere e qualificare l'offertaturistica la rende arbitrariamente piu' costosa. Considerandotutte le forme di prelievo turistico, ogni anno chiediamo aituristi piu' di 2,4 miliardi di euro". PENSIONI: NO PART-TIME MA STAFFETTA GENERAZIONALE - Nel 2020l'Italia avra' l'eta' pensionabile piu' alta d'Europa, perquesto Confesercenti propone una misura per favorire lastaffetta generazionale all'interno dei contratti di settore:un intervento quasi a costo zero e piu' efficace del part-timedeciso dal governo, spiega all'AGI Massimo Vivoli. "La Fornero - dice Vivoli - ha portato a un rapido aumentodei lavoratori compresi tra i 55 ed i 65 anni ed unaconseguente riduzione di posti per i giovani: rispetto al 2010,oggi ce ne sono quasi un milione in piu'. Un ulteriore ostacoloall'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, che si sommaalle difficolta' dovute alla crisi. La ridotta domanda dilavoro, infatti, ha sicuramente limitato molto le opportunita'di ingresso per i giovani". "Nel 2020 l'Italia avra' l'eta'pensionabile piu' alta d'Europa: - aggiunge il presidentedell'associazione - un fattore che - combinatoall'invecchiamento generale della popolazione - potrebberendere la situazione ancora piu' preoccupante. Noi vogliamodare un contributo: proponiamo di inserire all'interno deicontratti di settore una misura per la staffetta generazionale.Un intervento che permetta di agevolare la pensione anticipatadi un lavoratore anziano per assumere al suo posto un giovane.Sarebbe un intervento quasi a costo zero per il Governo e piu'efficiente del part-time, che rischia di essere una soluzionepoco appetibile sia per i lavoratori sia per le imprese". (AGI).
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