Confcommercio: nel 2014 nuova contrazione dei prestiti a imprese
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Confcommercio: nel 2014 nuova contrazione dei prestiti a imprese

Confcommercio: nel 2014 nuova contrazione dei prestiti a imprese

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(AGI) - Roma, 21 feb. - Nonostante la crescita di nuoviprestiti nell'ultima parte del 2014 (+12,1% tendenziale i nuovicrediti alle imprese nell'ultimo trimestre dello scorso anno),il credito bancario complessivamente si riduce nel 2014rispetto all'anno precedente. In altre parole, i flussi direstituzione dei prestiti da famiglie e imprese al settorebancario superano, ancora una volta, i nuovi flussi dierogazioni dal settore bancario alle famiglie e alle imprese.E' quanto rileva Confcommercio A dicembre scorso lo stock di prestiti (a famiglie e imprese) valeva 1.405 miliardi di euro, oltre 11 miliardi in menorispetto all'ultimo mese del 2013 e inferiore al massimo didicembre 2011 di oltre 107 miliardi con una riduzione faccialedel 7,1%. In termini di quantita' di beni di investimento e diconsumo che lo stock di prestiti e' in grado di acquistare,cioe' escludendo l'effetto dell'inflazione, le consistenze trail 2011 e il 2014 sono diminuite del 10,3%. La riduzione nominale dei prestiti alle imprese nellostesso periodo e' stata del 9,5%, quella alle famiglie e' statalimitata al 3,5%. Le quote dei due settori sui prestiticomplessivi continuano a modificarsi rapidamente: le impreseassorbivano oltre il 67% del credito bancario nel 1998, quotascesa al 59,1% nel 2011 e oggi sotto il 58%. (AGI) Red/Pit (Segue)Banche:Confcommercio,rubinetti ancora chiusi a famiglie eimprese (2)=(AGI) - Roma, 21 feb. - La riduzione della componente degliinvestimenti produttivi che il sistema Italia ha patito inquesti anni e' testimoniata anche da queste evidenze numeriche,le quali assumono un profilo preoccupante quando si riconoscache senza adeguata accumulazione di capitale produttivo ilprodotto potenziale e quindi quello effettivo tendono aridursi. Per adesso, il sistema produttivo continua arimborsare il settore bancario: l'auspicata inversione ditendenza, forse nella seconda parte dell'anno in corso, potra'costituire un significativo sintomo di ripresa economica.Anchei prestiti alle famiglie si riducono e a questo trend non faeccezione lo stock in essere di mutui (da 361,4 miliardi del2013 a 359,1 miliardi del 2014), anche se il tasso di riduzioneappare modesto e potrebbe preludere a un cambiamento didirezione. In questo caso, come per i prestiti alle imprese, inuovi mutui erogati sono inferiori alle rate pagate dallefamiglie per restituire i debiti gia' in essere. I dati mensili confermano queste tendenze anche nel breveperiodo e le stime dell'ABI per gennaio 2015 non indicanoancora sensibili miglioramenti della dinamica dello stockcomplessivo dei prestiti a famiglie e imprese. (AGI)Red/Pit.
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