Cnel: ridurre disuguaglianze, serve programma nazionale welfare
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Cnel: ridurre disuguaglianze, serve programma nazionale welfare

Cnel: ridurre disuguaglianze, serve programma nazionale welfare

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(AGI) - Roma, 10 dic. - L'Italia ha bisogno di un programmanazionale di welfare per fissare i livelli essenziali in tuttele materie delle politiche sociali: un "pavimento" di Welfareuniversale. E' quanto sostiene il Cnel nella relazione annualesui livelli e la qualita' dei servizi delle pubblicheamministrazioni. Secondo il Cnel, tale disciplina legislativagenerale "dovrebbe costituire il fondamento e il criterio guidaper la ripartizione delle risorse e per la definizione dipolitiche che intervengano sulle situazioni di disagio e cheriducano le disuguaglianze". Tra queste - nota il Cnel -"diventa sempre piu' drammatico l'ampliarsi del divarioNord-Sud", a seguito della "progressiva desertificazione delterritorio meridionale, sia in termini economici che di perditadel capitale umano".TASSE E TEMPO PER ADEMPIMENTI FISCO OLTRE MEDIA UE L'Italia e' l'unico paese dell'Ue che si colloca al di soprasia della pressione tributaria media, sia del numero medio diore richieste per gli adempimenti. Lo rivela il Cnel nellarelazione 2014 sui livelli e qualita' dei servizi della P.a.L'anomalia italiana - spiega il rapporto presentato oggi alSenato - "risiederebbe soprattutto nei 'tempi di lavorazione'dell'IVA. Al riguardo, viene evidenziato che sono stateintraprese diverse iniziative, di natura normativa eamministrativa, volte a consentire una significativaaccelerazione nell'erogazione di tali rimborsi, anche inconsiderazione dell'attuale congiuntura economica e delladiffusa crisi di liquidita' per le imprese". RIFORMARE BILANCIO STATO SU ESEMPI ANGLOSASSONE E EUROPEO E' necessaria una riforma del bilancio dello Stato, "inattuazione del nuovo articolo 81 della Costituzione, cheabolisca il bilancio di competenza per passare, prima, al solobilancio di cassa (secondo l'esempio anglosassone) e, poi, albilancio di competenza economica, secondo il modello adottatodall'Unione europea". E' quanto sottolinea il Cnel nella quintarelazione annuale 2014 al parlamento e al governo sui livelli ela qualita' dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazionicentrali e locali alle imprese e ai cittadini. La riforma delbilancio - spiega il Cnel - "collegherebbe l'assegnazioneprogrammatica delle risorse (per missioni, programmi, azioniprogrammatiche) ai modelli di organizzazione e alle diretteresponsabilita' gestionali delle pubbliche amministrazioni econsentirebbe ai Parlamentari di decidere concretamente lepolitiche da attuare, attraverso le corrispondenti unita' divoto". Secondo la relazione del Cnel, "l'esperienza giuridicoamministrativa e' restata sostanzialmente immobile, dominata dauna monocultura giuscontabilistica e da una visionedell'ordinamento legata alla concezione monistica dello Statoamministrativo autoritario", dove, da una parte, la decisionedi bilancio assunta dal Parlamento sta progressivamenteperdendo significativita' e, dall'altra, si assiste sempre piu'ad un "divorzio tra amministrazione e finanza", con conseguentidifficolta' nella misurazione degli impatti e nella definizionedi politiche. GIUSTIZIA IN ENORME RITARDO MA QUALCHE MIGLIORAMENTOIl sistema giudiziaio italiano sconta un "enorme ritardo" alivello internazionale ma si riscontrano "alcuni elementi dinovita'". E' quanto sottolinea la relazione annuale del Cnel alparlamento e al governo sui livelli e la qualita' dei serviziofferti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alleimprese e ai cittadini. Secondo lo studio, l'Italia e' passatatra il 2013 e il 2014, dai 1.210 giorni di durata della causa a1.185 giorni (per effetto della riduzione delle pendenze edell'introduzione del processo civile e telematico); il numerodelle procedure necessarie in un giudizio civile da 41 si sonoridotte a 37 (effetto delle semplificazioni introdotte negliultimi anni); e l'incidenza del costo della procedura dal 29%e' passato al 23% (quale effetto della liberalizzazione delletariffe legali). (AGI).
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