Cina: spettro deflazione, banca centrale ribassa stime
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Cina: spettro deflazione, banca centrale ribassa stime

Cina: spettro deflazione, banca centrale ribassa stime

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(AGI) - Pechino, 12 giu. - La minaccia della deflazione incombesull'economia cinese. Gli economisti della People's Bank ofChina, la banca centrale cinese, hanno rivisto al ribasso lestime per l'inflazione di quest'anno, passando da un previsto2,2% - comunque inferiore al tetto massimo fissato dal governonel 3% - all'1,4%. Il parere degli esperti, come confermato sulsito web della banca centrale, non riflette il parere ufficialedell'istituto diretto da Zhou Xiaochuan, ma e' un segnale, pergli analisti, che la Cina avra' bisogno nei prossimi mesi diulteriori misure di allenamento monetario, in attesa deglieffetti delle misure intraprese nei mesi scorsi. A maggiol'inflazione e' scesa ancora: l'indice dei prezzi al consumo sie' attestato all'1,2%, contro l'1,5% di aprile, riaprendo ildibattito sulla necessita' per Pechino di mettere in camponuove misure per evitare il pericolo della deflazione. Gli analisti della People's Bank Of China hanno rivisto alribasso anche la stima per la crescita del 2015, portando laprevisione dal 7,1% al 7%. La revisione al ribasso coincide conl'abbassamento delle prospettive di crescita per i Paesiemergenti operato nei giorni scorsi dalla Banca Mondiale. Lanuova stima e' di una crescita del 4,4%, contro la precedenteprevisione, operata a dicembre scorso, di una crescita al 4,8%per il 2015. Gia' quest'anno, grazie anche al deprezzamento delgreggio sui mercati, l'India dovrebbe superare la Cina neltasso di crescita, previsto al 7,5% e il trend dovrebbecontinuare almeno fino al 2017. Tra novembre 2014 e maggio2015, la banca centrale ha tagliato per tre volte i tassi diinteresse e per due volte i requisiti di riserva obbligatoridelle banche per favorire l'acceso al credito e la ripresadell'economia, cresciuta del 7% nei primi tre mesi dell'anno, aun tasso ragguardevole comparato a quello delle maggiorieconomie mondiali, ma ai minimi dal 2009. Secondo glieconomisti della banca centrale cinese guidati da Ma Jun - exDeutsche Bank - ci vorranno tra i sei e i nove mesi per vederei risultati delle manovre espansive dei mesi scorsi. "Abbiamomotivo di aspettarci una modesta ripresa nella seconda meta' diquest'anno" scrivono gli analisti nel rapporto, in cui citanotra i fattori a favore della risalita una stabilizzazione deiprezzi delle case e una domanda esterna piu' sostenuta. Leprevisioni degli analisti della People's Bank of China non sonocondivise, invece, dagli analisti stranieri, che temono, nellaseconda parte dell'anno, un acuirsi delle difficolta' in cuiversa l'economia cinese. "I costi di finanziamentodell'economia reale rimangono alti - ha spiegato al FinancialTimes Julia Wang chief economist di Hsbc per l'area dellaGreater China - Ci aspettiamo piu' misure di allentamento,incluso un taglio di cinquanta punti base ai requisiti diriserva delle banche la prossima settimana". Tra gli scoglipiu' difficili per una ripresa sostenuta ci sono i consumiinterni, ancora a ritmi non sostenuti: a incidere, secondo glianalisti, saranno soprattutto il raffreddamento del settoreimmobiliare e il calo dei prezzi delle commodities sui mercati.(AGI)ì.
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