Censis: lavoro, 8 milioni di individui capitale umano inutilizzato
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Censis: lavoro, 8 milioni di individui capitale umano inutilizzato

Censis: lavoro, 8 milioni di individui capitale umano inutilizzato

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(AGI) - Roma, 5 dic. - E' di quasi 8 milioni di individui ilcapitale umano inutilizzato che non si trasforma in energialavorativa. A questa cifra si arriva se si guarda al numero didisoccupati, che nel 2013 sono piu' di 3 milioni e siaggiungono i circa 1.780.000 cittadini in eta' lavorativainattivi perche' scoraggiati e gli oltre 3 milioni di personeche pur non cercando attivamente lavoro sarebbero disponibili alavorare. E' quanto stima il Censis nel suo 48esimo rapportosulla situazione sociale del paese che sottolinea come i piu'penalizzati siano i giovani. I 15-34enni costituiscono il 50,9%dei disoccupati totali. E i Neet, cioe' i 15-29enni che nonsono impegnati in percorsi di istruzione o formazione, nonhanno un impiego ne' lo cercano, sono in continua crescita: da1.832.000 nel 2007 a 2.435.000 nel 2013. Il potenzialefemminile e' anch'esso ampiamente mortificato, prosegue ilCensis nella sua analisi. Le donne, infatti, costituiscono il45,3% dei disoccupati, ma soprattutto il 65,8% degli inattiviscoraggiati e il 60,6% delle persone disponibili a lavorare.Sul fronte dell'occupazione, il Centro Studi InvestimentiSociali evidenzia un disequilibrato e antieconomico utilizzodell'offerta di lavoro: il capitale umano sottoutilizzato,composto dagli occupati part time involontari (2,5 milioni nel2013, raddoppiati rispetto al 2007) e dagli occupati in Cassaintegrazione, il cui numero di ore e' passato nel periodo2007-2013 da poco piu' di 184.000 a quasi 1,2 milioni,corrispondenti a 240.000 lavoratori sottoutilizzati. C'e' ancheil capitale umano sotto inquadrato, cioe' persone che ricopronoposizioni lavorative per le quali sarebbe sufficiente un titolodi studio inferiore a quello posseduto: sono piu' di 4 milionidi lavoratori, il 19,5% degli occupati. Di questi il 53,3% e'costituito da diplomati (2,3 milioni di lavoratori) e unulteriore 41,3% da laureati. (AGI).
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