Censis: boom occupati over 50, lavoro 'ibrido' per 50% giovani
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Censis: boom occupati over 50, lavoro 'ibrido' per 50% giovani

Censis: boom occupati over 50, lavoro 'ibrido' per 50% giovani

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(AGI) - Roma, 5 dic. - Boom di occupati over 50, giovani conlavori "ibridi" e ripetuti periodi di inattivita' lavorativa.E' questa la fotografia del mondo del lavoro che emerge nelrapporto annuale sulla situazione sociale del paese, elaboratodal Censis. Dal 2011 a oggi si registra un boom di occupatiover 50 (+19,1%), in concomitanza del crollo osservato traquanti hanno un'eta' inferiore (-11,5%). Se da un lato - spiegail Centro Studi Investimenti Sociali - e' un effetto direttodelle riforme previdenziali entrate a regime, dall'altrocontiene in se' le disfunzioni di un mercato del lavoro chechiude le porte alle nuove leve e le spalanca ai lavoratoripiu' anziani, oltre ai numerosi casi di chi sceglie di restareal lavoro pur avendo maturato i requisiti per il pensionamentoper non intaccare il livello di reddito e di coloro che sierano chiamati fuori dal mercato del lavoro ma sono statiindotti a rimettersi in gioco dal peggiorare delle condizionieconomiche. E' pari al 50,7% la quota dei lavoratori "ibridi"tra gli occupati di eta' compresa tra i 15 e i 24 anni.Quest'area di lavoro comprende temporanei, intermittenti,collaboratori, finte partite Iva e prestatori d'operaoccasionale. La quota degli "ibridi" scende progressivamenteall'aumentare dell'eta' (il 22,9% tra i 25 e i 34 anni) erisale in prossimita' dell'uscita definitiva dal mercato dellavoro (il 20,6% tra gli over 65). Il 14% degli occupati si e'trovato negli ultimi tre anni a interrompere il propriopercorso professionale, incorrendo in uscite temporanee oripetute dall'attivita' lavorativa. Tale rischio e' maggiorenelle fasce generazionali piu' giovani (tra i 16 e i 24 anni),dove ben il 20,5% degli occupati si e' trovato a vivere periodidi non lavoro. Lo sottolinea il Censis riportando i datidell'Istat. Spiragli incoraggianti emergono pero' grazie allavoglia di fare dei giovani italiani, i quali aspirano in piu'casi a creare da se' un business. Il 22% di loro, infatti, hagia' avviato una start up o intende seriamente farlo neiprossimi dati. Il Censis sottolinea che il dato e'perfettamente in linea con il resto d'Europa. Tale universo digiovani intraprendenti sarebbe ancora piu' ampio se solo cifosse un tessuto di imprese e istituzioni pronto a dare lorosostegno nell'avvio di una nuova attivita', il 38% sarebbeinfatti interessato ad avviare un proprio business ma ritieneche sia troppo complicato mentre in Europa tale quota scende al22% e in Germania al 12%. (AGI).
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