Roma - Calano gli infortuni registrati dall'Inail. Nel 2015 le denunce di infortunio sono state 637 mila, il 4% in meno del 2014 (-22% rispetto al 2011). Le denunce di infortunio mortale sono state 1.246, contro le 1.152 del 2014 (1.395 del 2011).
Gli infortuni riconosciuti sono poco più di 416mila, contro i 445 del 2014, mentre gli infortuni mortali accertati sono 694, contro i 708 dell'anno precedente. Ancora in istruttoria sono 26 casi: se fossero tutti riconosciuti come infortuni mortali sul lavoro si avrebbe un aumento dell'1,7% rispetto al 2014 (-20% rispetto al 2011), se non fossero riconosciuti si registrerebbe una diminuzione di circa il 2%. Sono questi i dati contenuti nella relazione 2015 del presidente dell'Inail Massimo De Felice, secondo cui il 55% degli infortuni mortali, pari a 382 casi, è avvenuto fuori dall'azienda, cioè 'con mezzo di trasporto' o 'in itinere'.
Poiché il 18% del complesso degli infortuni avviene fuori dell'azienda, i dati sono - secondo De Felice - rilevanti per la valutazione accurata delle politiche e delle azioni di prevenzione. Gli infortuni sul lavoro hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità, con costo a carico dell'Inail; in media 82 giorni per infortuni che hanno provocato menomazione, circa 20 giorni in assenza di menomazione.
L'Inail ha controllato 20.835 aziende (29% dell'industria e 67% del terziario) nel 2015, con la procedura 'business intelligence' e l'87,4% sono risultate irregolari. Lo ha riferito il presidente dell'Inail Massimo De Felice nella Relazione annuale, spiegando che sono stati scoperti 6.562 lavoratori in nero. Il numero di controlli come delle irregolarità - ha spiegato - è stabile ma appare necessario trovare modi efficaci perché capacità, strumentazioni, esperienze continuino a garantire livelli di efficienza, anche se inquadrate nell'Ispettorato nazionale del Lavoro, recentemente costituito. Gli accordi stipulati con Ministero del Lavoro, Istat e Inps serviranno a definire una comunicazione coordinata sul mercato del lavoro, realizzare l'anagrafe degli assicurati Inail e approfondire le analisi anche sull'universo dei lavoratori con voucher.
Le denunce di malattia del sistema osteomuscolare registrate dall'Inail nel 2015 sono cresciute del 46% rispetto al 2011. Lo si legge nella relazione annuale del presidente dell'Inail Massimo De Felice, secondo cui lo scorso anno le denunce di malattia sono state circa 59 mila, con un aumento del 24% rispetto al 2011 (e circa 1.500 in piu' rispetto al 2014); il 63% è per patologie osteomuscolari. Da notare però che la causa professionale è stata riconosciuta al 34% delle denunce di malattia ed il 3% è ancora in istruttoria. Inoltre, le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 44mila, di cui circa il 39% per causa professionale riconosciuta. I lavoratori con malattia asbesto-correlata (amianto) sono stati poco meno di 1.600. I lavoratori deceduti nel 2015 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.462 (il 27% in meno rispetto al 2011), di cui 470 per silicosi/asbestosi (l'85% con eta' al decesso maggiore di 74 anni).
L'Inail ha bisogno di assumere personale giovane e qualificato per dare "una scossa provvidenziale alla cultura tecnica delle istituzioni". Ne è convinto il presidente, secondo cui il blocco delle assunzioni nella P.a. ha prodotto l'invecchiamento delle strutture e una "frattura generazionale". L'attuariato dell'Inail ha infatti un'età media di 46 anni e nell'informatica si arriva a 54 anni; ma in questi settori sono stati compiuti passi enormi e occorre aggiornarsi. Un nuovo modo di progettare i corsi di formazione potrebbe agevolare la contaminazione delle culture e rompere anche nella sostanza gli steccati. Senza queste azioni - è il pensiero espresso da De Felice nella relazione annuale - il progresso verso il nuovo sara' "piu' lento e ostacolato". Ma nel complesso tutta l'Inail ha bisogno di essere gestita in modo innovativo, portando cosi' "utilita' agli assistiti e all'economia del Paese": per governare il futuro - ha detto De Felice - c'è bisogno di una governance tutta particolare, "da grande impresa multi-funzioni".
"Sarebbe auspicabile che l'Inail potesse promuovere la creazione di start-up o parteciparvi, per agevolare, innanzitutto, una industrializzazione 'risparmiosa' delle protesi". E' la sollecitazione di Massimo De Felice, che nella relazione annuale ha ricordato i risultati ottenuti nel campo della protesica e della riabilitazione nel centro protesi di Budrio. La possibilità di industrializzazione delle protesi - ha sottolineato De Felice - significherebbe la realizzazione di un "efficacissimo trasferimento tecnologico" dei prototipi già realizzati, dando possibilità ai giovani di fare ricerca integrata.
"Dobbiamo costruire un progetto 'infortuni zero', dobbiamo avere un obiettivo su cui lavorare per innescare tutti quei meccanismi che ci aiutano a produrre un risultato". E' quanto ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenendo alla presentazione della Relazione annuale dell'Inail. "Bisogna raccogliere positivamente i risultati che ci sono considerandoli un punto su una strada ancora lunga da fare per ridurre tutti gli elementi di problematacità". E' il commento di Giuliano Poletti sul bilancio degli infortuni sul lavoro fornito dall'Inail. "La sicurezza sul posto di lavoro non sta in capo a uno, sta in capo a tanti comportamenti, a tante scelte, azioni e responsabilita'", ha aggiunto Poletti sottolineando che "il rapporto con l'Inail e' ottimo e di grande sintonia perche' le azioni dell'Istituto e del Ministero cercano di convergere nella direzione di produrre il migliore dei risultati possibili". (AGI)