Roma - Le incertezze sulla gestione della Brexit continuano a pesare sulle borse europee, in particolare sui titoli bancari, conducendole a una chiusura in forte calo. Fa eccezione Londra, dove l'indice Ftse 100 guadagna lo 0,35% a 6.545 punti, sull'onda delle misure a sostegno del credito annunciate dalla Banca d'Inghilterra, ma soffrono le materie prime, gli immobiliari e alcuni finanziari come Aviva (-3,68%), costretti a sospendere il trading dei propri fondi dedicati al 'real estate'.
Il Cac 40 di Parigi cede l'1,69% a 4.163 punti, il Dax di Francoforte scivola dell'1,82% a 9.533 punti, l'Ftse Mib di Milano segna -1,45% a 15.780 punti. Maglia nera a Madrid, con l'indice Ibex giù del 2,11% a 8.081 punti.
A Milano una seduta volatile vissuta con gli occhi puntati sui titoli bancari, e in particolare su Mps che dopo il -13% della vigilia ha lasciato un altro 19,39% chiudendo sui nuovi minimi storici a quota 0,2652 euro per azione. Dopo l'allarme sulle sofferenze e i timori sull'esito dei prossimi stress test dell'Eba di fine mese, in giornata il sindaco di Siena, Bruno Valentini, ha invocato l'intervento del governo per il salvataggio dell'istituto.
"Siamo esterrefatti. Per la seconda volta, dall'inizio dell'anno, il Monte dei Paschi di Siena finisce sotto il tiro della speculazione e come in passato, nessuno interviene per fronteggiare questo assalto". Lo dichiarano in una nota congiunta la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan ed il segretario generale della First Cisl Giulio Romani. "In assenza di novità concrete, rispetto all'andamento economico ed alla situazione dei crediti deteriorati, nulla legittima il panico dei mercati che sta demolendo la capitalizzazione di un'azienda, a prescindere dal suo reale valore. Quello che fa scandalo è il mancato contrasto da parte del Governo a questa situazione che, lasciata a se stessa, potrebbe determinare danni enormi alla banca, ai lavoratori ed a tutto il sistema bancario. Chi siede al Governo delle banche e del Paese si faccia carico delle proprie responsabilità ed intervenga per arginare questa deriva! In Europa altre banche hanno goduto di maggior rispetto e sostegno, pur in situazioni simili al Monte dei Paschi. Occorre al più presto trovare una soluzione nazionale per lo smaltimento dei crediti deteriorati, per togliere alle banche, a partire dal Monte dei Paschi, quella zavorra che ne impedisce qualunque prospettiva", prosegue. "Al Monte dei Paschi ed ai sui dipendenti va restituita una prospettiva che garantisca occupazione e sviluppo. L'Italia ed i lavoratori della banca più antica del mondo non devono pagare gli errori delle passate gestioni e le debolezze della politica in Europa", conclude Furlan. (AGI)