Milano - L'onda lunga dei risultati degli stress test travolge ancora le borse del vecchio continente, affossate dai timori per la salute del sistema bancario, alimentati anche dal profit warning lanciato oggi dal colosso tedesco Commerzbank che ha rivisto le previsioni di utile per il 2016.
In rosso tutti i principali listini europei (Londra - 0,41%, Parigi -1,59%, Francoforte -1,41%, Madrid -2,24%).
Raffica di vendite a Piazza Affari che prosegue in forte calo al parziale di metà seduta (Ftse Mib -1,96%) appesantita dalla debacle dei bancari: a preoccupare è Unicredit che ieri ha ceduto oltre il 9% e oggi lascia sul terreno il 4,90%. Sotto i riflettori Intesa Sanpaolo che, in attesa dei conti, perde il 2,68%. Mediobanca cede il 4,07%, Ubi il 4,80% e Banco Popolare segna un -5,60%.
Tracollo per Mps che, sospesa in mattinata per eccesso di ribasso, è rientrata agli scambi ma continua a perdere terreno segnando un - 9,42%. La banca senese, unica italiana bocciata dall'Eba, ieri era sfuggita al tracollo vivendo una giornata di rally grazie alla fiducia nel piano di salvataggio che prevede la pulizia delle sofferenze e il rafforzamento patrimoniale. Negativi anche Generali -3,07%, Finmeccanica -0,81%, Fca -2,55% ed Exor -3,08%.
Il comparto bancario resta dunque sotto i riflettori e proprio sulla salute delle banche italiane si consuma il duello a distanza tra il premier, Matteo Renzi e l'ex presidente del Consiglio, Mario Monti. "Tra il 2011 e il 2013 il sistema bancario, con l'eccezione (affrontata) di Mps, non presentava problemi e non chiedeva aiuti", replica Monti dalle colonne del Corriere della Sera alle critiche rivoltegli da Renzi. "Attribuire le attuali difficolta' ai precedenti governi distorce la realta'", aggiunge l'ex premier. Se avessimo sostenuto il sistema bancario con fondi pubblici, spiega, "avremmo aggravato la gia' precaria situazione dello Stato, con il probabile default. In tal modo, per risolvere un problema non esistente, ne avremmo creato uno gigantesco. Essendo gli attivi delle banche largamente investiti in titoli di Stato, con la geniale idea oggi sbandierata da Renzi avremmo travolto sia lo Stato sia le banche".
Ma Renzi in un'intervista alla rete americana Cnbc rivendica l'operato del suo governo e difende la solidita' del sistema bancario italiano. "Gli stress test hanno mostrato che le banche italiane non sono il problema per il sistema europeo", perche' "alla fine i risultati degli stress test mostrano che la realta' e' che noi abbiamo la miglior banca europea, Intesa Sanpaolo, e altre quatto cinque banche in ottima situazione".
"Per la prima volta abbiamo eliminato il problema dei Non Performing Loans", sottolinea il premier, "ora per la prima volta Monte dei Paschi è senza Npl perche' l'operazione Atlante ha pulito di ogni credito non performante la banca". (AGI)