Milano - Chiusura in netto calo per la Borsa di Milano, penalizzata dall'andamento dei bancari nella prima seduta utile per 'assaggiare' la reazione del mercato agli esiti degli stress test diffusi venerdi'. Eppure l'inizio di giornata sembrava configurare uno svolgimento completamente diverso, con Piazza Affari in stato di grazia trainata dall'euforia proprio dei titoli delle banche. Fatto sta che, complice uno scenario dei mercati internazionali depresso, il Ftse Mib ha chiuso in flessione dello 1,73% a quota 16.554 punti; All Share -1,59%. Seduta da incubo per Unicredit, l'istituto promosso 'con riserva' dagli stress test: -9,4% a 1,9860 euro per azione. Intesa Sanpaolo e' arretrata del 3,5%, nonostante sia risultata "la migliore d'Europa" tra i big continentali del credito. Tra gli altri finanziari, Ubi 6,2%. Banco Popolare -5%, Mediobanca -1,92%, Generali -0,42%. Si e' salvato, in scia al piano di cessione di crediti in sofferenza e del conseguente aumento di capitale, il titolo Mps che ha chiuso con un +0,58%, lontanissimo dunque dal quasi +10% raggiunto nelle primissime fasi di scambi. Sulla parita' Telecom Italia (+0,07% a 0,7640 euro per azione); negativi gli energetici a maggior capitalizzazione (Enel -0,49%, Eni -1,97%); nel lusso Ferragamo a +0,76% e Luxottica -0,65%. Per quanto riguarda gli industriali, Fiat Chrysler in calo dell'1,13%, male Finmeccanica con un -3,72%. (AGI) .