Milano - L'effetto Brexit continua a farsi sentire sui mercati europei e su Piazza Affari, non solo per le insicurezze economiche che ha innescato ma anche per l'incertezza politica che ne e' scaturita. Il Ftse Mib ha lasciato nella terza seduta settimanale un altro 2,26% chiudendo a quota 15.439 punti; All Shar -2,24%. Ancora travolti dalle vendite i titoli piu' sensibili in questo scenario come i finanziari, con Unicredit a -3,3%, Banco Popolare -6,15%, Intesa Sanpaolo ha contenuto le perdite a un -0,19%, Mediobanca 2,36%, Generali 3,49%, Bper -7,14%, Carige -7,68%. In controtendenza Mps che, dopo aver perso quasi un terzo del suo valore nelle ultime due sedute, e' salita del 6,07% chiudendo a quota 0,2813 euro per azione, con un massimo toccato in mattinata a 0,31 euro sulle ipotesi di un aumento di capitale di 2-3 miliardi di euro garantito dallo Stato.
Debacle per Telecom Italia che ha lasciato il 10,81% (0,6515 euro) in scia alla notizia che il patron di Iliad, Xavier Niel, si appresta a smontare la propria posizione nel capitale della compagnia per entrare sul mercato italiano della telefonia mobile, rendendolo ancora piu' competitivo e meno reddizio. Debole il lusso (Ferragamo -4,47%, Luxottica -1,4%); negativi anche gli energetici (Enel -1,87%, Saipem -4,09%, Eni -1,87%) e gli industriali con Finmeccanica a -2,16%, Fiat Chrysler -0,39%, Ferrari -1,26%. Sul resto del listino, ancora positiva Rcs (+0,72% a 0,8350 euro per azione). (AGI)