Banche, Padoan "sistema Italia resiliente, non sono fonte di rischio"

L'onda lunga degli stress test continua ad agitare i mercati e infiamma il dibattito politico

Banche, Padoan "sistema Italia resiliente, non sono fonte di rischio"
 Padoan - imago

Roma - Le banche italiane non sono "in crisi sistemica" e non rappresentano un rischio per gli altri sistemi bancari. Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, difende la solidità del sistema creditizio italiano nel corso di un'informativa urgente alla Camera. L'onda lunga degli stress test continua ad agitare i mercati e infiamma il dibattito politico.

E il ministro ne approfitta per mettere a tacere quelle che definisce "polemiche inconsulte" che vanno avanti da settimane. "Il Governo - osserva - è stato accusato alternativamente di non aver fatto nulla o al contrario di avere interferito oltre le proprie prerogative. Molto spesso le polemiche si sono basate su informazioni del tutto fantasiose e strumentalizzazioni che finiscono per nuocere al settore e al Paese".

Per Padoan, il risultato degli stress test "conferma la resilienza" delle banche italiane perchè, assicura, "il sistema bancario italiano non è in una situazione di crisi sistemica nè fonte di vulnerabilità per altri sistemi bancari". Il ministro difende l'operato del governo che "ha lavorato su più fronti", con le autorità di vigilanza bancaria e con la Commissione europea, portando avanti una strategia basata "sullo sfruttamento delle sinergie tra intervento pubblico e iniziativa del mercato".

All'origine dei problemi del sistema bancario, riconosce Padoan, "ci sono numerosi fattori: la crisi economica, rigidità strutturali che si sono accumulate nel tempo e a cui la politica non ha dedicato attenzione, in alcuni casi gli errori del management, in altri casi la condotta illecita del management". "Davanti alle responsabilità penali di singoli individui - afferma - la posizione del Governo è molto chiara: chi ha sbagliato deve pagare e noi siamo come sempre fiduciosi nell'azione della magistratura e favorevoli alle azioni di responsabilità da parte dei nuovi organi amministrativi".

Quanto all'elevato stock di crediti deteriorati che zavorrano i bilanci degli istituti italiani, "non è di per sè una minaccia per la stabilità finanziaria, visto che le risorse che le banche hanno accantonato a copertura di tali crediti e le garanzie che li assistono sono ampie". Il loro riassorbimento, osserva tuttavia, "è necessario per facilitare la ripresa del credito a imprese e famiglie e ridurne il costo ma questo processo richiederà inevitabilmente del tempo per completarsi e dovrà essere valutato in un orizzonte temporale di medio periodo".

Parlando nello specifico del caso Mps, Padoan assicura che è una vicenda "completamente estranea a scenari di risoluzione" e che non è comparabile con quella delle quattro banche sottoposte a risoluzione. Il titolare dell'Economia ricorda che l'istituto senese ha elaborato un piano industriale autorizzato dall'Autorità di vigilanza europea che prevede "la cessione di sofferenze per 27,7 miliardi di euro al Fondo Atlante al fine di pulire completamente la banca da ogni rischio legato ai crediti deteriorati" e che alla pulizia di bilancio si accompagna un aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro.

Quanto ad Atlante, ricorda, è "un veicolo di investimento di iniziativa privata" nato per sostenere le banche italiane: "è un'opportunità, a ciascuno la decisione secoglierla o ignorarla". E ribadisce: "Non abbiamo forzato nè intendiamo forzare alcuna scelta di adesione" e "gli operatorisono liberi di fare le proprie scelte". In particolare, assicura, "l'eventuale e libera partecipazione" delle casse previdenziali al fondo Atlante2 "riguarderebbe unammontare residuale rispetto al loro patrimonio complessivo enon pregiudica il risparmio previdenziale a esso affidato peressere investito, ottimizzando la combinazionerischio-rendimento nel contesto di un'ampia valutazione e dimonitoraggio dei rischì. (AGI)