Aziende americane detengono all'estero utili per 2. 100 mld dlr
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Aziende americane detengono all'estero utili per 2. 100 mld dlr

Aziende americane detengono all'estero utili per 2. 100 mld dlr

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(AGI) - Roma, 4 mar. - Nel 2014 e' salito a 2.100 miliardi didollari l'ammontare degli utili detenuti all'estero dalleaziende statunitensi. Nel gergo aziendale si chiama"ottimizzazione fiscale", un eufemismo per definire iltrasferimento della propria sede fiscale in nazioni dall'erariomeno esoso, come l'Irlanda che, prima del giro di vite impostodalla Ue, consentiva ai giganti della Silicon Valley ditraslocare a Dublino per poi spostare la proprio ragionesociale in qualche paradiso fiscale esotico. Sono infattisoprattutto le compagnie del settore tecnologico a sottrarre lesomme maggiori all'Internal Revenue Service (Irs). Le ottomaggiori societa' tecnologiche Usa da sole contano infatti peroltre il 20% di quei 2.100 miliardi e solo nel 2014, secondo idati elaborati da Bloomberg, hanno depositato offshore 69miliardi di dollari complessivi. E di oltre il 20% e' aumentataanche la quota di profitti registrati all'estero da tre diqueste otto aziende: Microsoft, Apple e Google. Le altre cinque(Ibm, Cisco, Oracle, Qualcomm e Hp) hanno invece dichiaratoall'estero lo scorso anno almeno 4 miliardi di dollariciascuna. La palma di piu' grande "ottimizzatrice fiscale"d'America spetta pero' per il quinto anno consecutivo a GeneralElectric, che ha 119 miliardi di dollari di utili parcheggiatifuori dagli Stati Uniti, con un aumento dell'8% rispettoal 2013e del 27% rispetto al 2010. In termini relativi il primatospetta pero' a Microsoft, seconda in termini assoluti. Idepositi offshore del colosso di Redmond si sono infattitriplicati dal 2010 al 2014, toccando i 92,9 miliardi didollari. Ben piazzate anche le compagnie farmaceutiche Pfizer eMerck, al terzo e al sesto posto per entita' dei depositioffshore, mentre al quarto e al quinto troviamo Apple, con 70miliardi di dollari messi al riparo dall'Irs. Segue al quintoposto Ibm (61,4 miliardi di dollari offshore). Al Congresso di Washington, intanto, l'auspicata riformafiscale che avrebbe portato le grandi aziende del Paese ariportare i soldi a casa, continua a non far parte deiprogrammi per il breve periodo. (AGI).
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