(AGI) - Milano, 29 gen. - "Sulla base di un recente studio di Mediobanca, coordinato da Fulvio Coltorti, si dimostra come negli ultimi dieci anni le banche cooperative e, soprattutto, le Banche Popolari, abbiano sostenuto i territori e le economie locali": lo rileva Marco Vitale, economista d'impresa e fondatore dell'Universita' di Castellanza, in un suo studio del 6 gennaio scorso dal titolo: "Credito Cooperativo, Banche Popolari, economia reale, costituzione". Piu' degli altri intermediari, le banche popolari hanno sostenuto l'economia reale ed hanno fatto crescere i crediti in bonis: +95 miliardi di euro per gli istituti della categoria, +30 miliardi di euro le Bcc e -67 miliardi di euro per le banche societa' per azioni. "Tutto cio'", afferma Vitale, "a conferma ancora una volta del ruolo anticiclico delle Banche Popolari e della loro affidabilita' e credibilita'".
Partendo da questo quadro analitico, Vitale pone diverse obiezioni al decreto che obbliga le maggiori Banche Popolari a trasformarsi in societa' per azioni. Le osservazioni riguardano sia lo strumento scelto sia il merito e sono alle spalle della decisione di Vitale, e di molti altri, di impugnare davanti alla Corte costituzionale il decreto. Per Vitale, l'assenza di una approfondita discussione sul testo presentato e la decisione di privilegiare una forma giuridica rispetto a un'altra non solo potrebbe rivelarsi controproducente, alla luce dei dati riportati, in presenza di possibili futuri scenari avversi per l'economia reale, ma e' in controtendenza con cio' che avviene negli altri principali paesi europei, dove la cooperazione bancaria viene sostenuta con convinzione dei governi - in particolare sia la Germania che la Francia - e rappresenta quote importanti del mercato. (AGI)
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