Popolari: Masi (Uilca), decreto da ritirare o rivedere
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Popolari: Masi (Uilca), decreto da ritirare o rivedere

Popolari: Masi (Uilca), decreto da ritirare o rivedere

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(AGI) - Roma, 19 feb. - Il decreto di riforma delle banchepopolari dovrebbe essere ritirato o comunque profondamenterivisto dopo un necessario percorso di valutazione tra isoggetti sociali interessato, riprendendo le proposte che gia'si stanno formulando per una riforma delle banche popolari:questa la sintesi dell'intervento del segretario generaleUilca, Massimo Masi, all'audizione presso le commissioniriunite finanze e attivita' produttive della Camera. Dopo averindicato la decisione del Governo come una "scelta unilateralee radicale", il sindacalista entra nel merito della questione,affermando che le 10 banche popolari coinvolte dal dl nellatrasformazione in societa' per azioni, rappresentano una grandeparte del sistema che da sempre costituisce un riferimentobasilare a livello territoriale per la sua capacita' diinterlocuzione diretta e costante con la piccola media impresae con le famiglie. Realta' che, se mai, hanno vistoprogressivamente peggiorare le relazioni con le banchecostituite come societa' per azioni, per la loro naturaproiettata verso la massimizzazione del profitto. Stupisce in tal senso, spiega il sindacalista, che ilGoverno, per motivare la validita' del decreto, abbia anchesostenuto che l'operazione posta in atto produrra' per laclientela benefici, oltre a quelli di piu' agevole accesso alcredito, anche in termini di migliore qualita' dei serviziofferti in regime di costi inferiori. "Non si comprende alriguardo quali possano essere le garanzie che il Governo adducea supporto della sua valutazione, considerando che la naturacooperativistica delle banche popolari si richiama a principiper loro natura proiettati a una visione sociale dell'azienda,per i quali gli obiettivi aziendali si pongono in alternativa aquelli del raggiungimento di massimo profitto e distribuzionedello stesso agli azionisti, che e' base delle aziende dinatura capitalistica, come le societa' per azioni. Al riguardola soluzione imposta dal Governo - argomenta Masi - risulta deltutto contraddittoria con quella logica di estensione dellapartecipazione di lavoratori, manager, clienti alla vita delleaziende, che si richiama a concetti di democrazia economica eresponsabilita' sociale d'impresa, ritenuti nel tempofondamentali per indirizzare l'azione delle imprese versocomportamenti che ne recuperino il ruolo sociale, qualisoggetti determinanti per la costruzione nei territori doveoperano di modelli in cui il profitto e' funzionale allacrescita e allo sviluppo delle comunita' di riferimento e ingenerale del Paese, in prima istanza come strumento per crearenuova e stabile occupazione". (AGI)Red/Ccc
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