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Negli ultimi anni sono state introdotte alcune novità rispetto alla documentazione cartacea necessaria ad essere in regola con l’assicurazione auto. Si è puntato principalmente alla dematerializzazione degli attestati, ossia a considerare valide e sufficienti le versioni digitali di attestato di rischio e contrassegno assicurativo, con il doppio obiettivo di alleggerire la burocrazia cartacea e di rafforzare i controlli antifrode. La banca dati digitale dei veicoli assicurati è infatti oggi consultabile in tempo reale dalla Polizia Stradale, ed è impossibile in caso di controlli non essere individuato e sanzionato se si viaggia senza assicurazione. Ma a proposito di controlli, quali sono oggi i documenti assicurativi da esibire per risultare in regola?
Partiamo dal contrassegno assicurativo, quel tagliando giallo esposto sul parabrezza e indicante la compagnia assicuratrice e gli estremi della polizza per confermarne la validità. Dal 18 ottobre 2015 non è più necessario averlo né esporlo. Una volta sottoscritta e pagata l’assicurazione auto, i dati relativi alla polizza sono automaticamente inviati alla banca dati consultabile dalle Forze dell’Ordine, anche semplicemente rilevando il numero di targa. Chi ha dei dubbi e desidera approfondire può trovare una guida chiara per capire cos’è il contrassegno assicurativo su Facile.it.
Anche l'Ania ha pubblicato una guida che spiega come si è detto addio al tagliando di carta e come devono comportarsi gli assicurati. La risposta, si è capito, è molto semplice: per essere in regola è necessario solo acquistare regolarmente l’assicurazione e conservarne il certificato. Sarà poi la compagnia a comunicare immediatamente i dati della nuova polizza alla banca dati della motorizzazione, e a far sì che l’assicurato sia automaticamente libero di circolare senza intoppi. Rivolgendosi a una compagnia assicuratrice on line ad esempio, effettuato il pagamento e ricevuta conferma dell’attivazione della polizza insieme al certificato di assicurazione, in pochi minuti si è autorizzati a utilizzare il mezzo. Attenzione: il certificato di assicurazione non va assolutamente confuso con il contrassegno. Si tratta di due documenti differenti e se è vero che il contrassegno è superato, il certificato va ancora esibito in caso di controlli, e va quindi conservato in auto. Dal primo settembre 2016 è considerata valida ai fini dei controlli anche la versione digitale, caricabile sullo smartphone del guidatore, o una fotocopia, ma in ogni caso è necessario averlo con sé, in almeno una di queste versioni, anche e soprattutto nella sfortunata ipotesi di un incidente. In questa evenienza i guidatori dei veicoli coinvolti hanno diritto di chiedere alla controparte i dati assicurativi, e ovviamente anche il dovere di fornire i propri, per mandare avanti la denuncia di sinistro. Il certificato di assicurazione è quindi l’unico documento assicurativo indispensabile da avere con sé quando si guida, insieme alla carta verde se si circola in Paesi esterni all’Unione Europea, fatta eccezione per Andorra, Svizzera a Serbia, dove il certificato di assicurazione è sufficiente.
Un altro documento dematerializzato negli ultimi anni è l’attestato di rischio, ma non si tratta di qualcosa da esibire in caso di controlli, e si rende necessario solo al momento della sottoscrizione o del rinnovo della polizza per calcolare la classe di merito, dalla quale in parte dipende l’importo del premio da pagare.
Le nuove disposizioni mirano a individuare più facilmente i trasgressori e rendono impossibili le frodi assicurative legate alla falsificazione del contrassegno cartaceo. Circolare senza essere assicurati comporta il sequestro del veicolo e una sanzione da 841 a 3.287 euro. Si cerca di limitare un fenomeno dilagante e gravissimo che negli anni ha aumentato le probabilità di scoprire dopo un incidente che la controparte non è assicurata e non è in grado di far fronte economicamente al danno causato. In queste situazioni, così come quando il responsabile dell’incidente fugge e non è identificabile, il risarcimento pesa sul "Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada", ente gestito dalla "Consap" e alimentato da chi è regolarmente assicurato con un’aliquota del 2,5% sul premio, percentuale come si può intuire destinata a salire se sempre più persone fossero obbligate a ricorrervi.