Roma - Monte dei Paschi di Siena si gioca in quattro giorni la carta dei privati con l'aumento di capitale lampo che parte oggi e si chiuderà il 22 alle 14. L'obiettivo è di portare a casa la ricapitalizzazione di 5 miliardi, da realizzare entro il 31 dicembre, come chiesto dalla Bce: qualora l'operazione non riuscisse, o riuscisse solo in parte, si aprirebbero le porte dell'intervento pubblico. Se sarà necessario ricorrere al paracadute dello Stato, il governo è pronto e potrebbe intervenire varando il decreto già venerdì 23, giorno in cui si terrà anche a Siena il cda decisivo dell'istituto.
Lo Stato pronto a salvare la banca, ma Mps vuole fare da sola
Intanto la Germania ha già messo in guardia l'Italia: Mps "deve seguire le regole concordate, cioè i creditori devono contribuire al soccorso, non il contribuente", ha detto Christoph Schmidt, il capo degli esperti economici della cancelliera, Angela Merkel, in un'intervista al Westdeutsche Allgemaine Zeitung (Waz). L'aumento di capitale di Rocca Salimbeni che si è aperto alle 9 di oggi riguarda l'offerta pubblica riservata per il 30% agli azionisti e per il 5% al pubblico indistinto. Terminerà alle 14 del 21 dicembre, salvo proroga.
La strategia di Monte dei Paschi di Siena
Per il collocamento istituzionale (a cui è riservato il 65% dell'offerta) ci sarà tempo fino alle 14 del 22 dicembre. Confermato il prezzo massimo dell'aumento in 24,9 euro per azione, prevedendo un prezzo minimo 'tecnico' di 1 euro. L'ammontare minimo dell'aumento di capitale viene fissato in 488,8 milioni, ovvero la differenza tra l'ammontare massimo pari a 5 miliardi e l'ammontare massimo della conversione dei bond subordinati (Lme) pari a 4,51 miliardi. Di questi 4,5 miliardi, 1,028 miliardi sono stati già portati a casa con la prima parte dell'operazione conclusasi il 2 dicembre da parte di investitori istituzionali. Dai 40mila piccoli risparmiatori che da oggi possono partecipare alla conversione in azioni delle obbligazioni in portafoglio la banca conta di raccogliere tra 1 e 2 miliardi. Per la parte restante si punterebbe sul Qatar, che entrerebbe con un miliardo nel capitale, e sul mercato. Nel caso in cui l'operazione avesse i risultati sperati, il Tesoro, che è azionista al 4%, potrebbe partecipare solo per la parte di sua competenza.
Se l'aumento di capitale non ottiene i risultati sperati
Se non si riuscissero a raccogliere i 5 miliardi tramite privati e fosse invece necessario ricorrere alla ricapitalizzazione precauzionale, l'intervento dovrebbe prevedere la conversione forzata dei bond subordinati in azioni. Per i piccoli investitori per i quali si riuscisse a provare che il profilo di rischio non era adeguato al momento dell'acquisto dell'obbligazione, potrebbero scattare meccanismi di indennizzo come quelli messi in campo per i risparmiatori di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara. Un'altra opzione, più difficile da attuare e che potrebbe scontrarsi con i vincoli europei, potrebbe essere l'acquisto preventivo dei titoli da parte del Ministero dell'Economia e Finanza (Mef). In ogni caso l'ombrello statale salverebbe obbligazioni ordinarie e depositi che sarebbero invece colpiti da un 'bail in' (salvataggio interno tramite coinvolgimento dei suoi azionisti, obbligazionisti e correntisti ) se superiori a 100mila euro. La risoluzione della banca rimarrebbe comunque esclusa. Il salvataggio di Mps rientrerebbe in un intervento di sistema destinato anche alle altre banche in crisi che potrebbero aver bisogno di un eventuale ricapitalizzazione precauzionale, come Veneto Banca, la Popolare di Vicenza e Banca Carige. Un'operazione che potrebbe valere fino a 15 miliardi e che sarebbe fatta a debito. Pertanto sarebbe necessaria un'autorizzazione preventiva del Parlamento, ovvero il via libera a maggioranza assoluta di Camera e Senato, per la la variazione dei saldi di bilancio. Nel provvedimento dovrebbero poi rientrare le norme stralciate dalla manovra come la possibilità per gli istituti di credito di spalmare nei bilanci su più anni i contributi al fondo di risoluzione per il conguaglio del salvataggio delle quattro banche (Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e CariFerrara) che sono state ricapitalizzate dal sistema bancario per 1,8 miliardi. Per le Popolari, su cui pende la recente bocciatura della riforma da parte del Consiglio di Stato, ci si limiterebbe a prorogare la scadenza di fine anno per la trasformazione in Spa, misura che potrebbe essere inserita anche nel Milleproroghe.
Stamattina il titolo Monte Paschi è in netto ribasso in Borsa. Le azioni dell'istituto non hanno fatto prezzo in apertura, poi una volta partite le contrattazioni hanno subito segnato un calo.
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