Alfa Romeo, per Stelvio e Giulia la rivoluzione è tutta digitale

Viaggo nello stabilimento dove un investimento da 1,3 miliardi ha sancito la partnership con Samsung

Alfa Romeo, per Stelvio e Giulia la rivoluzione è tutta digitale

Se i due modelli di punta dell’Alfa Romeo, Giulia e Stelvio, hanno registrato ad aprile un boom di immatricolazioni in Europa (+52%), il merito è anche della rivoluzione digitale che ha investito lo stabilimento di Cassino (Frosinone) che li produce. Un percorso avviato nel 2014 con un investimento di un miliardo e 300 milioni di euro e che ha sancito una stretta collaborazione tra Fca e Samsung. Il risultato è uno stabilimento 4.0 - all’avanguardia non solo per quanto riguarda il settore automotive - e in cui un’unica rete collega i lavoratori, i prodotti, i fornitori e arriva fino ai clienti "attraverso interazioni intelligenti".

“Il progetto di digitalizzazione è molto avanzato”, ha spiegato Luigi Galante, responsabile del Manufacturing per l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) ai giornalisti ai quali sono state aperte le porte dello stabilimento martedì. “In questo percorso abbiamo lavorato sia con multinazionali d’eccellenza che con startup. E oggi, qui, utilizziamo sia i robot collaborativi che l'additive manufactoring, che consente di realizzare prototipi in tempi rapidissimi".

I numeri dell'impianto di Cassino

Nata nel 1972, la fabbrica di Cassino, spiega Galante, “ha finora prodotto oltre 7,3 milioni di vetture e si è ingrandita fino a raggiungere gli attuali due milioni di metri quadrati, di cui 530 mila coperti. Ha una capacità produttiva di circa 1.000 vetture al giorno e conta circa 4.300 dipendenti, più 800 interinali che prevediamo di assumere entro il 2018 insieme ad altre 1.000 persone”. E in loro aiuto ci sono anche “1.400 robot”.

 

 

Più auto, in meno tempo, con pochi problemi

La robotizzazione messa in atto a Cassino non solo va in aiuto del lavoratore, sostituendosi nelle azioni non produttive (come ad esempio gli spostamenti, le registrazioni manuali su carta, ecc.). Permette anche di migliorare la qualità dei prodotti - attraverso un’analisi dei dati e una veloce segnalazione delle criticità -, di giocare d’anticipo sulla risoluzione dei problemi e di standardizzare i processi produttivi e applicarli in tutti gli stabilimenti. Lo scopo è quello di realizzare automobili di qualità superiore, già dai primi campioni messi sul mercato, in maggior quantità e minor tempo.

L’arrivo di robot e di tecnologie digitali ha, infatti, permesso una massiccia riduzione del tempo di lavorazione. Solo per fare un esempio, nella sala metrologica, in cui vengono realizzate le diagnosi su lamiera, volante e componenti vari, un sistema di 6 telecamere-scanner ha tagliato i tempi di controllo dei prodotti dai 2-3 giorni della fase precedente alla rivoluzione digitale ai 2 minuti attuali.

Il Pilotino, cervello del nuovo stabilimento

Cervello del nuovo stabilimento è, però, il Pilotino, una vera e propria sala simulazione, un “Montaggio in scala ridotta” – lo definisce Galante -, in cui vengono realizzate le auto pre-serie e formate le persone che lavoreranno su un nuovo progetto. E’ in questa sorta di laboratorio, inoltre, che si ‘incontrano’ l’Ingegneria, la Qualità, o che vengono fuori (e poi risolti) i problemi. 

Tablet, smartwatch e smartphone: i nuovi ‘operai’ Fca 

Ma per la maggior parte dei lavoratori dello stabilimento di Cassino, i veri ‘colleghi digitali’ sono i monitor touchscreen, gli smartphone e gli smartwatch. E’ attraverso questi dispositivi che avviene la vera interazione tra uomo e macchina. "La collaborazione con Samsung, spiega Gilberto Ceresa, chief information officer di Fca, "ci consente di adottare soluzioni che migliorano il flusso di informazioni tra persone e macchine fino ad arrivare all'uso di dispositivi indossabili, messi a punto la collaborazione del personale che ogni giorno è impegnato sulle linee di produzione". 

Ecco quali sono:

  • Gli eBoard touchscreen, collocati al centro delle varie postazioni di lavoro, sono dei monitor ad alta luminosità collocati lungo la linea di produzione, attraverso i quali controllare l'andamento della produzione stessa in base a parametri di tracciabilità del veicolo, analisi dati, conformità, ordini di produzione, feedback. Lo stesso vale per i tablet. L’importanza di questi monitor è centrale anche in caso di problemi: attraverso il dispositivo si può fermare la linea o richiede l’intervento del team leader, quest’ultimo dotato di smartphone in modo da essere costantemente informato sullo stato della produzione anche quando non è presente sul posto. 
  • Lo smartwatch, ideato dagli stessi operai e a cui si è arrivati dopo aver scartato il progetto di un palmare da indossare al polso per problemi di praticità, è utilizzato come dotazione professionale in alcuni tratti della linea produttiva. Totalmente integrato con il MES (Manufacturing Execution System) di FCA – il sistema informativo che gestisce l’intero sistema produttivo –, l’orologio permette soprattutto di ottimizzare il tempo perso negli spostamenti. Una volta raggiunta la propria postazione, infatti, l’operatore riceve dal MES la lista delle operazioni da compiere sul veicolo in lavorazione; completata l’operazione, invia la conferma tramite lo smartwatch, l’attività viene registrata come conclusa e la linea di produzione può proseguire alla fase successiva. Nel caso in cui, invece, un’operazione non possa essere eseguita per qualsiasi ragione, l’operatore è in grado di generare dallo smartwatch una segnalazione verso il team leader responsabile. Senza il dispositivo, l’operatore dovrebbe lasciare la postazione, raggiungere il tablet, registrare l’attività e tornare indietro. Per più volte consecutive.