Dall'occupazione giovanile ai nuovi lavori, le 4 sfide di Poletti
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Dall'occupazione giovanile ai nuovi lavori, le 4 sfide di Poletti

Dall'occupazione giovanile ai nuovi lavori, le 4 sfide di Poletti

 Giuliano Poletti al Lingotto 2017
 foto AGF -  Giuliano Poletti al Lingotto 2017
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1) "Dal 2014 ad oggi recuperati 715mila posti di lavoro"

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  • Il ministro evidenzia, quindi, alcuni dati essenziali del nostro mercato del lavoro, ricordando come con la crisi siano andati perduti, tra il 2008 e la fine del 2013, 940 mila posti di lavoro. "Dal 2014, abbiamo registrato una ripresa dell'occupazione che ci ha consentito di recuperarne oltre 715mila, dei quali quasi 450mila stabili; senza dimenticare la consistente riduzione del ricorso agli ammortizzatori sociali". "Ma questo miglioramento - prosegue Poletti - non è sufficiente; c'è ancora molto da fare, soprattutto per i giovani, il cui ingresso nel mercato del lavoro è stato reso più difficoltoso, oltre che dalla crisi, dall'improvviso innalzamento dell'età pensionabile e dal blocco del turn-over nella pubblica amministrazione".

2) "Servono interventi per l'occupazione dei giovani"

  • A questo proposito, sottolineando l'effetto positivo che potranno avere le misure adottate per consentire una maggiore flessibilità del sistema pensionistico, Poletti afferma che "bisogna pensare a interventi specifici per promuovere l'inserimento e l'occupazione dei giovani: dopo quelli attivati per il 2017 con l'impiego di fondi comunitari, vogliamo fare di più con la legge di bilancio per il 2018". Sempre riguardo al tema dell'occupazione giovanile, il ministro ricorda il rifinanziamento da parte dell'Unione Europea di Garanzia Giovani e la modifica dell'impostazione originaria del programma, con un più forte orientamento delle risorse al sostegno diretto all'occupazione; e, ancora, gli effetti positivi sull'occupabilità dei giovani che potranno venire dalla generalizzazione dell'alternanza scuola-lavoro e dal potenziamento della formazione duale.

3) "Attenzione anche all'occupazione femminile"

  • "Dobbiamo inoltre riservare grande attenzione - prosegue Poletti - al tema dell'occupazione femminile ancora troppo bassa, che restringe le opportunità di crescita per tutto il Paese: dopo il rafforzamento delle misure per la conciliazione dei tempi di lavoro e di cure familiari realizzato con il Jobs Act, puntiamo a rafforzare le tutele anche per le lavoratrici e i lavoratori autonomi con la specifica legge che il Senato sta per approvare definitivamente". Infine, uno sguardo a un futuro, già iniziato, dove globalizzazione, automazione e digitalizzazione determinano cambiamenti profondi nell'economia e nel lavoro, con la scomparsa di imprese e lavori e la nascita di nuovi.

4) "Dobbiamo aiutare i lavoratori a riqualificarsi"

  • "E' probabile - sottolinea il ministro - che nel medio-lungo periodo l'innovazione produca miglioramenti delle condizioni di vita e di lavoro, ma le possibili sfasature temporali tra la scomparsa dei vecchi lavori e l'affermarsi dei nuovi ci richiede di acquisire la capacità di accompagnare e aiutare le persone a qualificarsi e riqualificarsi per nuove attività e nuovi modi di lavorare. E' una sfida che coinvolge le Istituzioni, le imprese, le rappresentanze dei lavoratori e tutto il sistema formativo". .
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