Totò e Peppino oggi non falsificherebbero più la vecchia banconota da 10.000 lire: i protagonisti del celebre film di Camillo Mastrocinque "La banda degli onesti" cercherebbero di contraffare tagli da 20 o da 50 euro. I dati della Banca d'Italia non lasciano dubbi in proposito:
- su 147.919 banconote false ritirate nel 2016, il 40,49% (pari a 59.888 biglietti) sono di 20 euro
- il 38,21% di 50 euro (56.520)
- in altre parole, su 10 banconote false, 8 sono da 20 o da 50 euro.
Più è grosso il taglio, meno sono le imitazioni
Fortemente a rischio anche i tagli di 100 euro: lo scorso anno ne sono stati ritirati 23.087, pari al 15,61% del totale. La contraffazione è molto piu' contenuta relativamente alle altre banconote:
- la Banca d'Italia ha ritirato 6.755 biglietti di 10 euro (il 4,57% del totale)
- 940 di 5 euro (0,64%),
- 618 di 200 euro (0,42%)
- 111 di 500 euro (0,08%)
Da notare comunque che il fenomeno della contraffazione delle banconote e' risultato nel 2016 in decisa diminuzione: -9% rispetto all'anno precedente e -13% in rapporto al 2014.
Cosa fare quando si entra in possesso di banconote sospette di falsità
Una persona che abbia dei dubbi sulla legittimità di una banconota in suo possesso
- non deve tentare di spenderla, perché tale comportamento costituirebbe un reato
- deve invece farla esaminare da addetti agli sportelli delle banche commerciali o degli uffici postali o delle Filiali della Banca d'Italia.
Questi ultimi, se ritengono che la banconota sia falsa, hanno l'obbligo di ritirarla dalla circolazione e trasmetterla alla Banca d'Italia che la esamina per accertarne la falsita'. In caso di ritiro di una banconota sospetta di falsità, i soggetti obbligati al ritiro dalla circolazione redigono un verbale, una copia del quale viene rilasciata, a titolo di ricevuta, all'esibitore. Se la Banca d'Italia accerta la legittimita' della banconota, l'esibitore viene rimborsato integralmente, senza alcuna trattenuta. In caso contrario, invece, all'esibitore non e' dovuto alcun rimborso.
Lotta alle falsificazioni
La Banca d'Italia ricorda che la falsificazione di banconote costituisce un reato ed e' un fenomeno a cui le banche centrali pongono la massima attenzione in quanto, se non tenuto sotto controllo, puo' minare la fiducia del pubblico nella valuta mettendone a repentaglio l'integrita'. Via Nazionale coopera con le altre banche centrali nazionali dell'Eurosistema e con la BCE nell'azione di contrasto della falsificazione delle banconote. Prende parte attiva alla formazione in materia di riconoscimento delle banconote falsificate rivolta alle forze di polizia nazionali e di altri Paesi, agli operatori della Pubblica Amministrazione e ai gestori professionali del contante.
L'azione continua di sostituzione delle banconote logore in circolazione consente di mantenere elevata la qualità del contante e di conseguenza agevola il riconoscimento e il ritiro dalla circolazione delle falsificazioni. Per rendere ancora piu' incisiva l'opera di contrasto alla contraffazione sono stati realizzati in sede europea un sistema informatico di raccolta e monitoraggio dei dati sulle falsificazioni (CMS) e uno schema organizzativo che vede operare differenti istituzioni in ogni Paese membro. Presso la Banca d'Italia opera, in particolare, un National Analysis Center (NAC) con il compito di analizzare le banconote sospette di falsita' e un National Central Bank Counterfeit Center (NCC) con il compito di coordinare gli 'attori' del sistema, attribuire i diritti di accesso al CMS da parte di terzi e definire la portata degli accessi.