Roma - "Prosegue la ripresa economica nell'area dell'euro. In prospettiva, ci si attende che l'espansione economica proceda a un ritmo moderato ma costante". E' quanto prevede l'ultimo bollettino mensile della Bce, secondo il quale "i rischi per le prospettive di crescita nell'area dell'euro restano orientati verso il basso e riguardano principalmente il contesto esterno". Secondo la Banca centrale europea l'inflazione è in rialzo e salirà ancora nel 2017 e 2018. "In prospettiva, sulla base delle quotazioni correnti dei contratti future sul petrolio, è probabile che i tassi di inflazione aumentino nel corso dei prossimi due mesi - si legge nel bollettino mensile - riflettendo in gran parte gli effetti base del tasso di variazione sui dodici mesi dei prezzi dell'energia. Sostenuti dalle misure di politica monetaria della Bce e dall'atteso recupero dell'economia, i tassi di inflazione dovrebbero salire ulteriormente nel 2017 e nel 2018". La Bce, inoltre, è pronta ad andare avanti col Qe (quantitative easing) fino a marzo, o anche oltre. A dicembre, avvalendosi della nuove proiezioni macroeconomiche fino al 2019, valuterà le "possibili opzioni" per assicurare "l'ordinata attuazione del programma di acquisto fino a marzo 2017, o anche oltre se necessario". L'istituto, si legge nel rapporto, continua ad attendersi che i tassi di interesse "rimangano su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo, ben oltre l'orizzonte degli acquisti netti di attività".
"Quanto alle misure non convenzionali di politica monetaria - prosegue il bollettino - il Consiglio direttivo ha confermato l'intenzione di condurre gli acquisti mensili di attività per 80 miliardi di euro sino alla fine di marzo 2017, o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell'evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione". "In prospettiva - conclude il rapporto - il Consiglio direttivo mantiene l'impegno a preservare il grado molto elevato di accomodamento monetario che è necessario per assicurare una convergenza durevole del profilo di inflazione verso tassi inferiori ma prossimi al 2 per cento nel medio termine. A tal fine il Consiglio direttivo continuerà ad agire, se necessario, ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del proprio mandato. A dicembre la valutazione del Consiglio direttivo si potrà avvalere delle nuove proiezioni macroeconomiche con un orizzonte che si estenderà fino al 2019, nonché dei lavori dei comitati dell'Eurosistema sulle opzioni possibili allo scopo di assicurare l'ordinata attuazione del programma di acquisto fino a marzo 2017, o anche oltre se necessario".