Roma - "Da gruppo di trasporto ferroviario diventiamo un gruppo di servizi di mobilità. Gli utenti e i consumatori per noi sono al centro di tutto. Questo richiede una rivoluzione culturale. Abbiamo fatto un piano decennale perché Fs dovrà cambiare molto. Il prossimo sarà il decennio della mobilità mentre lo scorso è stato quello dei social network".
E' quanto ha affermato la presidente di Fs, Gioia Ghezzi, presentando il piano industriale 2017-2026. Con il nuovo piano FS Italiane si "propone di dare una risposta unica, concreta, semplice alle diverse esigenze di mobilità, presentandosi come punto di accesso alla mobilità collettiva, operatore capace di accompagnare i viaggiatori dalla porta di casa fino alla loro destinazione".
"L'attuale scenario è un mercato della mobilità in cui l'80% delle persone si sposta con mezzi privati, il 15% utilizzando altre modalità condivise e pubbliche, in particolare con le aziende di TPL delle grandi città, e solo il 5,2% con i servizi ferroviari. Per il riequilibrio modale verso soluzioni di trasporto collettivo la gomma pubblica avrà un ruolo chiave e FS vuole essere protagonista di tale shift modale salendo dal 6% di market share del 2015 fino al 25% nel 2026. L'obiettivo principale è il mercato TPL, cogliendo opportunità in tutt'Italia, partecipando a gare e, laddove possibile, acquisendo operatori strategici, come è già accaduto con successo in passato, ad esempio con ATAF e Umbria mobilità.
Dal punto di vista del trasporto a media e lunga percorrenza, l'obiettivo è quello di mantenere gli altissimi livelli qualitativi raggiunti, estendendo tali standard a tutta la flotta grazie anche al completamento della consegna dei Frecciarossa 1000. Sono 34 su 50 i treni circolanti oggi: ogni ulteriore nuovo ETR 1000 consegnato permetterà di utilizzare i materiali ETR 500 ed ETR 480 su altre linee e di innalzare così anche la qualità di tutte le tipologie di prodotto, Intercity inclusi.
Sul fronte del trasporto regionale, il vero cambio di passo è già all'orizzonte, grazie all'accordo quadro da circa 4 miliardi già firmato per la fornitura di 450 nuovi treni regionali (300 alta capacità, 150 media capacità) ai quali si aggiungeranno 50 diesel. Le stime prevedono un incremento complessivo della quota di posti/km tra l'8 e il 10% entro il 2026.
Oggi, comunque, - ricorda una nota sul piano industriale - già il 20% della flotta circolante è rinnovata, grazie agli arrivi dei nuovi treni consegnati a partire dal 2014. Anche Busitalia è pronta a fare la sua parte: forte dei risultati conseguiti negli ultimi anni, con +450% di ricavi totali dal 2011 (68 mln) al 2015 (330 mln), l'azienda di trasporto su gomma del Gruppo FS prevede l'arrivo di 3.000 nuovi bus.nBusitalia sarà anche attiva sulla lunga distanza: aggredirà in maniera decisa questo nuovo mercato, recentemente liberalizzato, con una clientela che privilegia il basso costo del biglietto alla durata del viaggio. L'ingresso nel mercato avverrà anche attraverso l'acquisizione di operatori dalla presenza consolidata, permetterà a FS di dare risposta ai newcomer stranieri e soprattutto si gioverà di una piattaforma commerciale di vendita già consolidata che offrirà ai clienti l'opportunità di scegliere l'opzione più gradita fra treni e pullman.
Il FrecciaLink, parallelamente, prolungherà l'esperienza dell'AV con nuovi collegamenti nazionali (Gorizia - Udine, Bergamo - Milano) e internazionali (Torino - Ginevra, Milano - Monaco) che si aggiungeranno a quelli già esistenti (Siena - Firenze, L'Aquila - Roma Tiburtina, Perugia - Firenze, Matera - Potenza - Salerno). Per facilitare l'abitudine all'utilizzo dei mezzi collettivi e rendere più facile l'integrazione modale, ci saranno nel 2026 30mila nuovi parcheggi di interscambio". (AGI)