Roma - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato all'unanimita' la cooptazione di Marco Morelli che, a partire dal prossimo 20 settembre, assumera' la carica di amministratore delegato e direttore generale. "Il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato Nomine - si legge nella nota dell'istituto bancario - e' giunto all'unanimita' alla conclusione che Marco Morelli, in virtu' della sua rilevante esperienza internazionale unita alla profonda conoscenza del settore bancario italiano, sia il profilo piu' idoneo a ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale". Il Collegio Sindacale ha approvato la cooptazione ai sensi dell'articolo 2386 cc. Fabrizio Viola - prosegue la nota - ha assicurato la sua disponibilita' a fornire fino al 15 ottobre 2016 il proprio contributo in un'ottica di adeguata "business continuity" e passaggio di consegne.
Intanto, Massimo Tononi ha rassegnato le dimissioni da presidente e membro del Consiglio di Amministrazione. La decisione - spiega una nota - e' maturata, dopo aver coordinato il processo di nomina del nuovo amministratore delegato, a fronte del completamento della fase preliminare dell'operazione di rilancio della Banca che, con l'assemblea di prossima convocazione, prendera' definitivo avvio. "Il presidente uscente Massimo Tononi - si legge nel comunicato - ringrazia i dipendenti di Banca Monte dei Paschi di Siena, l'amministratore delegato uscente Fabrizio Viola e i componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, che non hanno mai fatto mancare la loro fiducia ed il loro sostegno, e formula il piu' sincero ringraziamento per il proficuo lavoro svolto insieme e i migliori auspici al nuovo ad Morelli per un futuro pieno di successi. Tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale esprimono i piu' sentiti ringraziamenti al Presidente uscente per l'attivita' profusa nello svolgimento del Suo incarico, supportata dalla Sua elevata autorevolezza e professionalità".
Il neo ad avra' una retribuzione annua lorda di 1,4 milioni. "Come da espressa richiesta della Consob - spiega un comunicato - si precisa che le condizioni economiche dell'assunzione come dirigente sono state determinate in analogia a quelle applicate al precedente direttore generale e amministratore delegato e sono quindi articolate come segue: retribuzione annua lorda fissata in 1,4 milioni omnicomprensiva". A questa si aggiunge la retribuzione variabile determinata annualmente a fronte del raggiungimento di obiettivi determinati in coerenza con il Piano Industriale di tempo in tempo approvato dal cda, stabiliti nel rispetto delle "Disposizioni di vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione delle banche" e delle Politiche di remunerazione del gruppo approvate dall'Assemblea dei Soci di tempo in tempo vigenti.Previsti inoltre benefit e coperture assicurative in linea con le politiche della Banca. Il trattamento di ingresso e' pari a 300.000 euro a titolo di indennita' risarcitoria a copertura delle conseguenze pregiudizievoli derivanti dall'anticipata cessazione del precedente rapporto di lavoro fermo l'obbligo di restituzione in caso di dimissioni ovvero licenziamento per giusta causa prima che sia decorso il primo anno dall'assunzione. In caso di recesso senza giusta causa da parte della Banca entro tre anni dalla data di assunzione, sara' riconosciuto a Morelli sino a 24 mensilita' di retribuzione globale di fatto, da erogarsi subordinatamente alla rinuncia ad ogni e qualsivoglia domanda o pretesa nei confronti della Banca e del gruppo. A fronte dell'esercizio della carica di amministratore delegato sara' riconosciuto al nuovo ad l'emolumento complessivo di 465.000 euro (di cui 65.000 per la carica di consigliere e 400.000 per quella di amministratore delegato), nel medesimo ammontare gia' riconosciuto all'ex ad Viola sulla base degli approfondimenti condotti sui benchmark di mercato nel 2015. Tale emolumento in quanto corrispettivo della carica di ad, non sara' computato ai fini del calcolo della retribuzione variabile del direttore generale.
L'ex ad del Mps Fabrizio Viola percepira' una liquidazione complessiva di 3,089 milioni. Su richiesta della Consob, Mps informa che "e' previsto a fronte della cessazione del rapporto di lavoro il riconoscimento di un importo complessivo pari a 2.340.000 euro lordi (di cui 1.010.000 rivenienti dal trattamento di preavviso, nella misura di 6 mensilita', e 1.330.000 a titolo di severance, pari a ca. 11 mensilita'). Tale ammontare verra' corrisposto come segue: alla cessazione del rapporto di lavoro, verranno erogati 1.276.000 euro lordi equivalenti all'intero importo originato dal trattamento di preavviso ed al 20% della severance (ed ulteriori 266.000 euro lordi tramite assegnazione di phantom shares; nei 5 anni successivi, in rate costanti annuali, verranno erogati i restanti 798.000 euro di severance, di cui il 50% tramite assegnazione di phantom shares. L'accordo prevede inoltre il riconoscimento, a fronte invece della cessazione del rapporto di amministrazione, di una indennita' ulteriore pari agli emolumenti che sarebbero spettati al dottor Viola sino alla naturale scadenza dell'incarico nell'aprile 2018, nella misura di complessivi 749.096 lordi, da corrispondersi con le medesime modalita' della severance, e cioe' per il 40% up front e per il 60% mediante differimento nei 5 anni successivi; il tutto per il 50% in denaro e per il 50% in strumenti finanziari. In particolare, il numero delle phantom shares da assegnare al dottor Viola sara' calcolato secondo la valorizzazione del titolo MPS alla data di cessazione del suo rapporto, mentre le stesse verranno poi liquidate in contanti alle relative scadenze e secondo le valorizzazioni di mercato di tempo in tempo raggiunte, senza l'adozione, in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa, di alcun correttivo volto a neutralizzare od attenuare eventuali effetti negativi di possibili operazioni sul capitale della Banca. Tutti i pagamenti verranno effettuati in stretta ottemperanza anche delle regole relative alle cosiddette clausole di 'malus' e 'clawback' applicabili alla severance". (AGI)