Roma - "L'Abi e' pronta a sedersi immediatamente con il governo e le organizzazioni sindacali di settore per lavorare costruttivamente a fondare un nuovo Patto sociale, che permetta a uno dei settori piu' vitali del nostro Paese, di continuare sempre piu' a operare per il bene comune". E' quanto afferma Eliano Omar Lodesani, presidente Comitato Affari Sindacali e del Lavoro Abi. "Di ristrutturazione delle banche italiane cosi' come di quelle del resto di Europa", prosegue, "si parla da numerosi lustri. Come in qualsiasi industria di altro tipo, di fronte al continuo cambiamento dei mercati, si cerca - sia prevedendo, sia reagendo - di trovare i modelli evolutivi piu' adeguati, che attraverso il rispetto delle richieste dei differenti stakeholder (clienti. azionisti, dipendenti/collaboratori etc.) portino benessere agli stessi e all'intera collettivita'".
"Le banche italiane", osserva Lodesani "sono la piu' grande rete retail del nostro Paese, che avevano a fine dello scorso anno 30.000 filiali e circa 300.000 persone impegnate ad accompagnare la crescita e il cambiamento dell'Italia. Le persone sono al centro del nostro mestiere, perche' fanno la vera differenza, ogni giorno. Se un tempo alle persone si accompagnavano piu' filiali oggi il mondo digitale ha cambiato i nostri comportamenti, ma le persone rimangono con i loro bagagli professionali e umani. Magari non piu' cosi' spesso a contatto fisicamente con i clienti, ma mediate da altri canali. Saranno pero' sempre determinanti nel fare la differenza, anche in un mondo piu' 'robotizzato'. Nessuno in Abi ha mai negato la necessita' di cambiamenti. Sul 'cosa' fare tutte le parti sono piu' o meno d'accordo. Sul 'come' fare la situazione e' piu' complessa anche perche' le banche sono tutte diverse e in concorrenza fra loro". Ad esempio, prosegue il presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro Abi, "circa i modelli commerciali e di servizio (quelli che possono influenzare maggiormente anche i modelli occupazionali) i punti di vista sono necessariamente diversi, perche' ogni singola banca ha il diritto di sviluppare quello che reputa piu' adeguato al proprio futuro. In questo anche le Organizzazioni Sindacali hanno da sempre dato un contributo dialettico importante; ricordo una recente proposta sindacale di modello per le banche ricca di spunti innovativi. In questa direzione l'ABI si e' sempre mossa con rapporto dialettico e costruttivo con le Organizzazioni Sindacali di settore per trovare tutti gli strumenti innovativi che nel rispetto degli stakeholder portassero alla maggiore flessibilita' possibile. Le banche, in modo proattivo, insieme ai sindacati hanno gestito diversi 'momenti difficili' anche per il nostro Paese, cercando di contenere l'impatto sociale nel rispetto delle persone e delle loro famiglie. A mio avviso, indicando una strada percorribile anche da altri. In questo periodo di grandi tensioni, e' giunto il momento di rifondare un Patto per il Paese, che inizi dalle persone per il benessere di tutti", conclude. (AGI)