di Monica Setta
Non ci saranno abiti da sera o smoking, ma la passerella di giovedì all'assemblea annuale della Confindustria in agenda all'Auditorium della Musica, svelerà molto più di mille parole le segrete geometrie del potere italiano. Per Vincenzo Boccia, salernitano, classe 1964, sarà il debutto ufficiale dopo la designazione a leader degli imprenditori privati per i prossimi 4 anni. Non ci sarà il premier Matteo Renzi che Boccia ha sentito proprio stamattina prima della partenza per il G7 in Giappone. Renzi, in partenza per il Sol Levante, ha fatto un classico " in bocca al lupo" al giovane successore di Giorgio Squinzi mentre in prima fila - a rappresentare al massimo livello le istituzioni della politica- ci sarà il capo dello Stato Sergio Mattarella. Quella del presidente della Repubblica sarà una presenza d'eccezione visto che in passato, solo nel 2011, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unitá d'Italia, un altro inquilino del Colle, Giorgio Napolitano, prese parte all'assise degli imprenditori. Davanti al gotha dell'imprenditoria e della finanza, al governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco e ai tre leaders sindacali Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, Boccia, secondo quanto confermano fonti confindustriali all'Agi.it, dirà che l'associazione dovrà essere ' no partisan' rivendicando con forza il ruolo delle parti sociali soprattutto sul tavolo della riforma dei contratti. Apertura ai sindacat e dialogo con il governo. L'idea del successore di Giorgio Squinzi sarebbe quella di aspettare la decisione del Consiglio generale di Confindustria e poi di renderla ufficiale. Nel suo manifesto programmatico, però, Boccia aveva definito la riforma dello Stato "la riforma delle riforme per sbloccare il Paese".
Semplificazione deve essere la parola d'ordine. Anche in materia fiscale bisogna andare verso una drastica semplificazione perchè il nostro sistema, a giudizio del presidente degli industriali, resta "oppressivo" e le tasse che gravano su cittadini e imprese sono troppe e " cattive".
Nella sua prima relazione troverà spazio anche il capitolo Sud. Bisogna guardare al Mezzogiorno non con la logica dell'assistenza o di politiche speciali, ma con la consapevolezza che il vero rilancio economico non si può raggiungere senza che vi sia anche una ripresa dell'economia meridionale. L'assemblea di giovedì sarà anche l'occasione per il primo discorso pubblico da ministro di Carlo Calenda, neoministro dello Sviluppo economico. Tra le novità anche il saluto del ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, che prenderà la parola dal palco.
Prima dell'assemblea pubblica Boccia dovrà però essere formalmente eletto e votato all'assemblea privata di Confindustria in calendario per dopodomani. In quell'occasione, il neo presidente, eletto con soli nove voti di scarto sul rivale Alberto Vacchi, farà un grande richiamo all'unità spiegando che sarà il presidente "di tutti e per tutti". (AGI)