Roma - Dopo un lungo periodo di crisi, l'Italia sperimenta "un primo, importante, momento di crescita persistente, anche se a bassa intensita'". E' l'analisi del presidente dell'Istat Giorgio Alleva, contenuta nella relazione sul Rapporto Annuale 2016, fatta a palazzo Montecitorio alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. "L'Italia - sostiene Alleva - sta finalmente uscendo da una recessione lunga e profonda, senza termine di paragone nella storia di cui l'Istat e' stato testimone in questi 90 anni". Il presidente dell'Istat ha rilevato che nel periodo appena trascorso "sono emerse alcune criticita', relative all'efficacia del sistema redistributivo e alla tenuta di quello produttivo; sono venuti alla luce elementi positivi, quali la maggiore sostenibilita' del debito pubblico, la capacita' competititva sui mercati esteri, il miglioramento delle condizioni degli anziani; infine, hanno confermato la loro importanza ancune strategie, prima fra tutte il ruolo protettivo del capitale umano per i singoli individui, con ricadute positive per l'intera societa', e piu' in generale gli investimenti come chiave di volta della ripresa".
Da Maria a Giulia, 4 storie per leggere il Paese
Nel 1926 il nome dato piu' frequente alle bambine era Maria: oggi sono Sofia e Giulia. Quattro generazioni si sono succedute nella storia del Paese, da quella della ricostruzione a quella delle reti. A tracciare i percorsi di vita delle italiane e degli italiani e' stato Alleva.
Maria nasce in un'Italia povera e arretrata e vive la Secondo Guerra mondiale; seguono Anna, Francesca e Giulia. Nel 2014 il nome piu' diffuso tra le neonate e' stato Sofia (7.353), seguito da Giulia (6.729) e Aurora (5.709). Tra i maschi, decisamente prevalente Francesco (10.316), seguito da Alessandro (6.940) e Lorenzo (6.665). I nati dal 1926 al 1945 costituiscono 'la generazione della ricostruzione'; poi arriva la 'generazione del Baby boom' (dal 1946 al 1965), con due sottogruppi, la 'generazione dell'impegno' (i nati dal 1946 al 1955) e la 'generazione dell'identita'' (dal 1956 al 1965). Dal 1966 al 1980 e' la volta della 'generazione di transizione' che segna il passaggio tra vecchio e nuovo millennio. I nati negli anni '80 e fino alla meta' degli anni '90 fanno parte della 'generazione del millennio' e infine, i nati dal 1996 in poi sono indicati come la generazione delle reti, sempre connessi ad Internet. "Nel 2016 - ha sottolineato Alleva - ritroviamo tre donne - Maria, Anna e Francesca; Maria compie 90 anni, superando di molto la sua speranza di vita alla nascita che era di 52 anni; delle nate nel 1926, 24 su cento sono ancora vive"; "Anna, sua figlia di 64 anni, e' sposata da piu' di 40 anni ed e' appena andata in pensione" dopo molti anni di lavoro come operaia e poi impiegata nell'industria. Ora e' vedova ed e' aiutata da Oxana, una cittadina ucraina che si occupa di Maria. Francesca ha appena compiuto 40 anni, si sta separando dal marito e fa la ricercatrice con un contratto a termine. La speranza di vita quando nasce sua figlia Giulia e' di quasi 85 anni. (AGI)