Bruxelles - Dopo una riunione dell'Euro working group, l'organismo tecnico che prepara il lavoro dei ministri delle Finanze dell'Eurozona, i 19 sono "più vicini a un accordo di compromesso" per l'esborso di una nuova tranche di aiuti internazionali alla Grecia. E' quanto riferisce una fonte a Bruxelles in attesa dell'inizio dell'Eurogruppo. La notte scorsa, il parlamento ha approvato ad Atene una sofferta riforma delle pensioni.
Il numero uno dell'Eurogrupo, l'olandese Jeroen Dijsselbloem, fa sapere che vuole un'intesa sul debito della Grecia al prossimo incontro dei ministri delle Finanze dell'area euro il 24 maggio. "Oggi - spiega - avremo una prima discussione sull'argomento e taglieremo il nodo il 24 maggio". Si affronterà per la prima volta l'argomento dell'alleggerimento del debito greco: "Discuteremo quando, se, a quali condizioni e se è necessario - ha detto il ministro olandese - ma è la prima discussione e non mi aspetto nessuna conclusione definitiva su questo".
Il vice cancelliere tedesco, il socieldemocratico, Sigmar Gabriel chiede una riduzione del debito della Grecia, prendendo una posizione che è in contrasto con quella del ministro delle Finanze, il conservatore, Wolfgang Schaeuble. Secondo Gabriel quello che serve è "di assumere una posizione che consenta alla Grecia di non mendicare ogni ano per avere altro credito". "Bisogna fare qualcosa - dice Gabriel - per ridurre il peso del debito", anche perché altra austerità ucciderebbe "quel po' di verde della ripresa economica". La Grecia, secondo Gabriel, "per la prima volta comincia a intravedere un po' di crescita economia".
"Quello che chiediamo - aggiunge - il nuovo passo nel programma di risparmi distruggerebbe quel po' di verde della ripresa economica in Grecia, per cui non deve diventare la politica europea". Il portavoce di Gabriel, piega che il ministro ha fatto le sue dichiarazioni "nel suo ruolo di presidente del partito" socialdemocratico, "per dare alla Grecia una prospettiva". Dopo le dichiarazioni di Gabriel, Steffen Seibert, il portavoce della cancelliera Angela Merkel, ha assicurato che la politica del governo tedesco non è cambiata e che qualsiasi ipotesi di riduzione del debito greco non sarà presa in considerazione se le riforme richieste non saranno realizzate.
Secondo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, "siamo molto aperti anche su possibili opzioni relative al profilo del debito, fermo restando che l'haircut non è sul tavolo". Come ha detto prima della riunione dei 19 "il governo ha fatto molti passi avanti e ha anche valutato la possibilità di decidere misure contingenti che in qualche misura si ispirano alla nostra clausola di salvaguardia" e questo "rafforza gli impegni dei governi ad attuare politiche di bilancio appropriate". La Grecia, ha aggiunto, sta tornando alla crescita prima del previsto e questa è una buona notizia" così come quella che il sistema bancario ha bisogno di meno fondi del previsto. Padoan esprime "un moderato ottimismo" sull'accordo per l'esborso della tranche di aiuti ricordando però che "ci sarà un Eurogruppo formale fra un paio di settimane".
E' tempo di dar merito al governo ellenico dei progressi compiuti e "cominciare" a parlare della questione del debito, ha detto il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici. "Oggi dobbiamo innanzitutto riconoscere che la Grecia ha fatto delle riforme importanti. Dopo si parlerà di altre questioni come il meccanismo di misure eventuali" da prendere nel caso in cui non si dovessero rispettare gli obiettivi di avanzo primario del 3,5% del Pil nel 2018, "e poi anche di debito". Moscovici ha chiarito che di rimodulazione del debito "abbiamo cominciato a parlarne oggi, ma non c'è da attendersi un accordo finale su questo". (AGI)