Pechino - L'acciaio in Cina vive un momento difficile per la crisi di sovrapproduzione di cui soffre il settore, ma la soluzione c'e' ed e' puntare sulla qualita' e l'innovazione. "Chi fa tecnologia di alto livello, adesso, e' nel momento piu' fortunato, perche' oggi chi investe, investe dove c'e' valore aggiunto, altrimenti non investe". E' il giudizio di Matteo Bavaresco, Ceo di Danieli China, uno dei brand di maggiore prestigio del ramo siderurgico italiano, che sara' presente alla quarta edizione della Fiera della Tecnologia di Shanghai, dal 21 al 23 aprile prossimo.Danieli non sara' presente alla Fiera con un progetto fisico.
"Produciamo impianti. Portare un pezzo di impianto risulta riduttivo", spiega Bavaresco. Il gruppo punta, invece, a mostrare cosa e' in grado di fare sotto il profilo della tecnologia, a cominciare dall'intelligent mill, fino al livello 4 di automazione. "Forniamo impianti che sono completamente automatizzati, con ottimizzazione dell'efficenza, dei costi, environmental friendly. Siamo leader mondiali su questo punto. Il nostro spazio a Shanghai lo dedicheremo a questi aspetti".Centrale nella logica aziendale e' la progettualita', con un orizzonte temporale di dieci anni, non di cinque. "E' la filosofia dell'azienda. Cinque anni e' riduttivo perche' un impianto richiede dai 24 ai 40 mesi. Un impianto venduto significa che siamo gia' tre anni in avanti. Dobbiamo ragionare sui dieci anni per fare lo sviluppo tecnologico". Un ultimo cenno, il Ceo di Danieli China lo dedica alla Nuova Via della Seta, lanciata dal presidente cinese, Xi Jinping, che definisce una grande opportunita'. "Gli italiani hanno tecnologie e capacita' per sviluppare questa idea. Upfront ci deve essere la Cina: dimentichiamoci di fare da soli". Muoversi in questi mercati, riconosce, e' difficile, ma "noi siamo dentro da decenni e con i cinesi possiamo lavorare meglio che con altri". (AGI)