Roma- Il doppio attentato di Bruxelles ha sconvolto il mondo, ha messo in crisi i sistemi di intelligence, ma non ha avuto ripercussioni sui mercati azionari che hanno mostrato una buona tenuta. Una reazione inaspettata? Non esattamente. "I mercati di capitali sono completamente liberi e internazionalizzati. Cio' vuol dire che gli investitori possono scegliere di investire in qualsiasi mercato. Nel momento in cui si verifica un evento negativo in un determinato posto possono spostarsi in qualsiasi altra piazza" spiega all'Agi Alessandro Pansa, docente di Finanza alla Luiss ed ex amministratore delegato di Finmeccanica. La globalizzazione finanziaria, inoltre, aggiunge - "rende il mercato azionario molto sensibile a fatti economici legati al singolo Paese, ma non altrettanto sensibile agli eventi politici, i quali non hanno grandi ripercussioni sulle borse". Non solo: "puo' sembrare cinico, ma la finanza e' diventata insensibile a questioni politiche che non hanno rilevanza mondiale" spiega Pansa. E i fatti di Bruxelles non lo sono: "vedono contrapposti un pezzo di Europa e un pezzo di Islam". Cosi' come un evento 'locale' fu anche il terremoto in Giappone che provoco' lo tsunami che distrusse parte della centrale di Fukushima. Diverso e' il caso della "Libia che coinvolge diversi Paesi e che ha portato al fallimento di un Paese". (AGI)