Roma - Ci pensa Mario Draghi a rianimare le borse europee, specie Milano che vola a +4,2%. Il presidente della Bce, dopo che l'Eurotower aveva lasciato i tassi invariati, prevede nuovi possibili stimoli alla prossima riunione dell'Eurotower a marzo e rassicura i mercati sulle banche italiane: sono solide, dice, aggiungendo che non servono nuovi accantonamenti, ne' nuove richieste di maggiori capitali.
A Piazza Affari subito crollano le vendite sui bancari e ripartono gli acquisti, con Mps che chiude in rialzo del 43%, Unicredit a +7,9%, Bper a +11% e Banco Popolare a +10%. Anche gli altri listini europei riprendono a correre dopo Draghi, con Francofore che chiude a +1,94%, Parigi a +1,97% e Londra a +1,77%, mentre lo spread italiano, che aveva aperto a 117 punti termina la sua corsa in ribasso, a quota 110. Frena invece l'euro, che scende sotto quota 1,08 dollari e poi risale, pur restando debole. L'impennata delle borse europee rianima anche Wall Street, che apre in calo, sulla scia del nuovo tonfo dei listini asiatici e del petrolio, e poi riprende coraggio, virando al rialzo.
Padoan, sulle banche nessuna manovra speculativa
A Francoforte Draghi mette subito in guardia contro i rischi di indebolimento della crescita economica nell'Eurozona, che sono "aumentati a inizio anno", per la volatilita' dei mercati e le crisi geopolitiche e avverte che l'inflazione resta "piu' debole del previsto" per cui occorre "vigilare", specie sugli effetti di secondo livello e cioe' sulla ricaduta del basso prezzo del petrolio sugli altri prezzi.
Per questo la Bce, a marzo, dovra' "riesaminare e riconsiderare la propria politica monetaria" ed e' "determinata ad agire" per rispettare il suo mandato di riportare l'inflazione verso il 2%, precisando che "non c'e' limite a quanto possiamo estendere" l'utilizzo degli strumenti previsti dal mandato dell'Eurotower. Su questo, dice ancora il numero un dell'Eurotower, "non ci sono divisioni" dentro il direttivo della banca centrale.
Draghi si sofferma sulle banche italiane, al centro di forti speculazioni, specie dopo le liti tra Roma e Bruxelles sull'avvio della bank bank. Draghi chiarisce che per le nostre banche non ci sara' "nessuna nuova richiesta inattesa di aumentare il capitale o stanziare accantonamenti" da parte degli organismi di supervisione bancaria dell'Eurozona. Inoltre i livelli degli accantonamenti delle banche italiane "sono in media simili" a quelli delle altre banche dell'Eurozona e gli istituti di credito della penisola "hanno un livello adeguato di garanzie e collaterali". E ancora: c'e' stata una "percezione decisamente confusa" sulla richiesta di informazioni sui crediti deteriorati giunta da Francoforte. La richiesta di informazioni sui crediti deteriorati "non e' stata inviata solo alle banche italiane" ma a tutte le banche europee.
(21 gennaio 2016)