Roma - L'Ue apre al governo sul crack delle banche: dice si' alla proposta di affidare alla Consob l'arbitrato per risarcire gli obbligazionisti con basso reddito. Ma non e' della stessa idea Palazzo Chigi. A quanto si apprende da fonti interne la Consob non svolgera' il ruolo di 'giudice', qualora si facesse strada l'idea degli arbitrati individuali per il ristoro delle perdite subite dagli azionisti e gli obbligazionisti delle 4 banche alle quali si e' applicato il decreto del governo. Sarebbe incoerente, aggiungono le stesse fonti, che un player di questa vicenda possa ergersi a 'giudice' per dirimere questa controversia.
Dunque secondo l'Ue l'idea di un arbitrato per valutare caso per caso quali perdite hanno subito i risparmiatori clienti delle 4 banche per risarcirli attraverso un fondo di solidarieta' e' un'idea molto buona. Viene considerato accettabile il principio di trovare il modo di risarcire quanti hanno subito perdite se i loro redditi sono particolarmente bassi. Ma Bruxelles non considera come accettabile l'ipotesi di un intervento in termini di "aiuti umanitari". Infine, un'altra strada che Bruxelles considera percorribile e' quella di concedere un prestito alle "bad bank" da utilizzare per risarcire i risparmiatori piu' deboli, a condizione che le stesse istituzioni provvedano poi a restituire il debito allo Stato una volta ricreata liquidita' con la cessione dei propri asset.
Il premier Matteo Renzi sottolinea che "la riforma del sistema del credito e' quanto mai urgente". Una necessita' comprovata "come abbiamo visto non solo nelle ultime ore ma nell'ultimo anno, con la riforma delle Popolari". Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco invece assicura: "l'impegno e' massimo, abbiamo fatto il meglio e stiamo facendo il meglio".
"Il governo italiano e il ministro Padoan fara' di tutto per salvaguardare quei cittadini che hanno sottoscritto azioni e obbligazioni in modo inconsapevole perche' male informati e questo e' un fatto gravissimo che va corretto: il cittadino va difeso sempre a prescindere dalla sua capacita' di informazione". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio arrivando alla Leopolda."Abbiamo avuto la necessita' di salvaguardare quasi un milione di risparmiatori, lo abbiamo dovuto fare in condizioni molto difficili perche' nel frattempo le regole europee sono cambiate. l presidente del consiglio ha detto fin dall'inizio che siamo dalla parte di questi cittadini, siamo favorevoli a una commissione di inchiesta, non abbiamo paura di dire la verita' sempre. Questa del resto e' la Leopolda", ha concluso Delrio.
Sempre dalla Leopolda Dario Franceschini interviene a proposito della richiesta di dimissioni arrivata da Saviano per il ministro Boschi."Maria Elena e' una persona rigorosa e trasparente, il conflitto di interessi e una cosa precisa, quindi mi sembra assolutamente fuori luogo usare l'autorevolezza acquisita in altri campi per emettere sentenze che sono senza fondamento". Lo ha detto il ministro Dario Franceschini arrivando alla Leopolda, a proposito della richiesta di dimissioni arrivata da Saviano per il ministro Boschi.
"Si', naturalmente li ascoltiamo". Cosi' il ministro del Lavoro Giuliano Poletti risponde ai giornalisti che, a margine dei lavori della Leopolda, gli chiedono se il governo ascoltera' i sottoscrittori di obbligazioni delle banche salvate da un provvedimento dell'esecutivo nei giorni scorsi, che rischiano di non recuperare i risparmi investiti.
Il ministero dell'Economia fornisce alcuni dati sulla vicenda delle 4 banche salvate. "La procedura di risoluzione di Banca popolare dell'Etruria e del Lazio, Banca delle Marche, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti, ha messo al sicuro i risparmi di circa 1 milione di correntisti e obbligazionisti per un controvalore di circa 12 miliardi di euro (oltre ai depositi gia' garantiti)". Non solo: "L'alternativa al salvataggio sarebbe stata la liquidazione delle banche" e in questo caso "il numero di persone destinate a subire un danno patrimoniale sarebbe stato certamente di diversi ordini di grandezza superiore alle 10.500 persone che hanno investito in obbligazioni subordinate". Per il titolare del dicastero, Pier Carlo Padoan, "l'Italia ha bisogno di un sistema finanziario sano ed efficiente per consentire alle imprese di tutte le dimensioni di esprimere appieno il loro potenziale economico. Non possiamo contare piu' unicamente sul settore bancario per far fronte a tutte le esigenze di finanziamento di tutte le imprese". (AGI)