Roma - "Dobbiamo puntare a essere poco costosi, non siamo Paperon de' Paperoni". Lo ha detto l'ad di Eni, Claudio Descalzi, parlando del cambio di scenario provocato dal calo delle quotazioni del greggio. "Bisogna essere rigorosi", ha aggiunto.
"Oggi stanno bene quei paesi che hanno un petrolio poco costoso. Concordo con Birol che sostiene come il Medio Oriente stia diventando l'unico punto futuro di possibile grande produzione perche' ha un break even molto piu' basso", ha proseguito Descalzi. "Questo e' vero per gli Stati ma e' vero anche per le compagnie. Noi in questo momento dobbiamo riuscire a vivere con un prezzo che oscilla tra un floor di 40 dollari a un ceiling di 55 massimo 60 dollari. Potrebbe rimanere cosi' per 4-5 anni, quindi dobbiamo poter vivere con questo tipo di scenario. Chi puo' vivere in questo scenario? I paesi che hanno risorse che costano poco e per le compagnie vale la stessa cosa", ha sottolineato il manager.
"Le compagnie che hanno fatto scelte costose, quelli che hanno scommesso su uno scenario a 110 dollari fanno molta fatica perche' non e' solo questione di tagliare i costi ma devono tagliare i progetti. Chi ha fatto scelte convenzionali per posizionarsi su prezzi che sono tra i 30 e i 45 dollari di break even e ha puntato sull'esplorazione o su un barile a basso costo puo' sopravvivere anche a 40-50 dollari", ha evidenziato l'ad. Per questo "dobbiamo puntare a essere poco costosi, a cambiare anche la nostra cultura sia all'interno ma anche all'esterno. Non siamo Paperon de' Paperoni, bisogna essere rigorosi anche se abbiamo asset che sono estremamente positivi".