Roma - L'Ue apre al governo sul crack delle banche: dice si' alla proposta di affidare alla Consob l'arbitrato per risarcire gli obbligazionisti con basso reddito. No invece ad "aiuti umanitari". Il premier Matteo Renzi sottolinea che "la riforma del sistema del credito e' quanto mai urgente". Una necessita' comprovata "come abbiamo visto non solo nelle ultime ore ma nell'ultimo anno, con la riforma delle Popolari". Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco invece assicura: "l'impegno e' massimo, abbiamo fatto il meglio e stiamo facendo il meglio".
Padoan: allo studio un fondo con il contributo degli istituti
Un portavoce dell'esecutivo comunitario afferma che "l'Unione europea sostiene le intenzioni del governo italiano di consentire ai risparmiatori di esigere compensazioni dalla banche per possibili vendite inappropriate di obbligazioni rifacendosi alle esperienze passate in altri paesi dell'Ue con simile situazioni". Il riferimento alla "esperienze passate" e' al caso della Spagna, che nel 2013 ricorse ad arbitrato per rimborsare gli obbligazioni dalla perdite subite per le difficolta' delle banche spagnole.
Il ministro: scarsa educazione finanziaria degli italiani
Dunque secondo l'Ue l'idea di un arbitrato gestito dalla Consob per valutare caso per caso quali perdite hanno subito i risparmiatori clienti delle 4 banche per risarcirli attraverso un fondo di solidarieta' e' un'idea molto buona. Viene considerato accettabile il principio di trovare il modo di risarcire quanti hanno subito perdite se i loro redditi sono particolarmente bassi. Ma Bruxelles non considera come accettabile l'ipotesi di un intervento in termini di "aiuti umanitari". Infine, un'altra strada che Bruxelles considera percorribile e' quella di concedere un prestito alle "bad bank" da utilizzare per risarcire i risparmiatori piu' deboli, a condizione che le stesse istituzioni provvedano poi a restituire il debito allo Stato una volta ricreata liquidita' con la cessione dei propri asset.
Il ministero dell'Economia fornisce alcuni dati sulla vicenda delle 4 banche salvate. "La procedura di risoluzione di Banca popolare dell'Etruria e del Lazio, Banca delle Marche, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti, ha messo al sicuro i risparmi di circa 1 milione di correntisti e obbligazionisti per un controvalore di circa 12 miliardi di euro (oltre ai depositi gia' garantiti)". Non solo: "L'alternativa al salvataggio sarebbe stata la liquidazione delle banche" e in questo caso "il numero di persone destinate a subire un danno patrimoniale sarebbe stato certamente di diversi ordini di grandezza superiore alle 10.500 persone che hanno investito in obbligazioni subordinate". Per il titolare del dicastero, Pier Carlo Padoan, "l'Italia ha bisogno di un sistema finanziario sano ed efficiente per consentire alle imprese di tutte le dimensioni di esprimere appieno il loro potenziale economico. Non possiamo contare piu' unicamente sul settore bancario per far fronte a tutte le esigenze di finanziamento di tutte le imprese". Infine la Cei sottolinea che i rimborsi ai risparmiatori sono un atto di giustizia: "Da quello che si legge sui giornali e si sente alla televisione sembra che il governo abbia un'intenzione dichiarata di intervenire e sanare questa situazione. Ce lo auguriamo tutti perche' non sarebbe un atto di beneficenza ma un atto di giustizia", dice il cardinale Angelo Bagnasco. "Anni fa - ricorda il presidente della Cei - ci sono stati diversi imprenditori e anche operai che si sono tolti la vita perche' privati dell'essenziale e innanzitutto della propria dignita'. Anche quest'ultimo episodio va in questa direzione". (AGI)