Tra poche ore l’italiano Paolo Nespoli, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, partirà per il suo terzo viaggio tra le stelle. Destinazione Stazione Spaziale Internazionale (ISS), la ‘casa’ galattica in orbita terrestre bassa che dal 2000 viene abitata ininterrottamente da equipaggi di diverse nazionalità, in un susseguirsi di missioni.
Nespoli, 60 anni compiuti ad aprile, sarà l’astronauta europeo più anziano a raggiungere la ISS. Le sue due precedenti missioni, Esperia nel 2007 e MagISStra nel 2010, unite a una continua attività di training, lo hanno reso un veterano dello spazio: un’esperienza preziosa per portare a termine la sua terza missione, chiamata Vita.
Insieme ai colleghi Sergey Ryazanskiy e Randy Bresnik, Paolo Nespoli fa parte dell’equipaggio della Spedizione 52-53, che resterà in orbita fino a dicembre. In occasione del suo viaggio, ricostruiamo i numeri delle principali missioni italiane ed europee, andando a sbirciare nelle statistiche dell’ESA.
L’esplorazione spaziale europea
Fondata negli anni ’70, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) nasce come “porta di accesso allo spazio per l’Europa”. I 22 Stati membri finanziano il 50% della spesa pubblica totale per lo spazio nel vecchio continente, e gran parte di questo budget è investito nell’esplorazione spaziale.
Nel continuo traffico da e per la Stazione Spaziale Internazionale, l’Europa ha un ruolo di rilievo: ad oggi sono 69 le missioni a cui hanno partecipato astronauti dell’ESA. Quello di Paolo Nespoli sarà dunque il 70esimo viaggio europeo verso la ISS, 12esima missione italiana.
Come si può vedere dal grafico, i due membri ESA che hanno inviato più astronauti nello spazio sono Francia e Germania, rispettivamente con 18 e 15 missioni. L’Italia è al terzo posto.
La scienza sulla stazione spaziale: i numeri
Durante la sua permanenza sulla ISS, Paolo Nespoli avrà il compito di seguire oltre 200 esperimenti biomedici e tecnologici. Tra questi, alcuni sono attivi da diverso tempo e vengono passati di mano in mano dai vari equipaggi, mentre altri sono nuovi di zecca (come gli 11 selezionati dall’Agenzia Spaziale Italiana che costituiranno il cuore della missione Vita).
Dal database dell’ESA risultano in tutto 882 esperimenti messi in campo dal 1972 alla fine del 2016; di questi, l’Italia ha partecipato a 110. I dati si riferiscono agli studi svolti sulla ISS e poi analizzati a Terra da ricercatori di tutto il mondo.
Il grafico mostra che il numero complessivo di esperimenti realizzati sulla stazione galattica nel corso degli anni segue un andamento non lineare: c’è un picco nel 2009 e una brusca diminuzione nel 2013, mentre si osserva una progressiva risalita negli ultimi tre anni. Una delle ragioni potrebbe essere l’oscillazione del budget della NASA, leader mondiale dell’esplorazione spaziale, i cui investimenti influenzano quelli delle altre principali agenzie. Nei due anni critici, l’agenzia spaziale statunitense ha infatti subito un notevole incremento e una successiva diminuzione: da 17 a 18,8 miliardi nel 2009 e di nuovo a 16,9 miliardi nel 2013.
La scienza sulla stazione spaziale: i settori
Dalla biologia alle neuroscienze, dall’immunologia alla fisica: sono moltissime le aree di ricerca a cui appartengono i vari esperimenti sulla ISS, che nascono con lo scopo di studiare i più diversi fenomeni in condizioni di microgravità.
Come reagiscono il nostro sistema muscolare e il nostro scheletro nelle condizioni estreme dello spazio? È possibile sequenziare il DNA in assenza di gravità? In che modo si può ottimizzare la tecnologia necessaria alle funzioni vitali degli astronauti, come il riciclo dell’acqua? Come rendere più sicuri i viaggi nello spazio? Sono solo alcune delle domande su cui si basano gli esperimenti, che, grazie all’incessante lavoro degli astronauti a bordo e al contributo di una rete internazionale di studiosi, permettono di portare avanti la ricerca scientifica a 400 chilometri di quota.
Astronauti italiani: i ‘magnifici 7’
È composta da 7 astronauti la squadra degli italiani che hanno volato nello spazio con la tuta dell’ESA, per un totale di 12 missioni (compresa quella che vedrà protagonista Paolo Nespoli per la terza volta).
Franco Malerba. Nato a Busalla (Genova) il 10 ottobre 1946, è il primo italiano ad aver viaggiato nello spazio, nel 1992 a bordo dello Space Shuttle Atlantis. Il suo compito principale è stato testare il satellite italiano Tethered. Ha trascorso nello spazio 7 giorni, 23 ore e 15 minuti.
Maurizio Cheli. Nato a Zocca (Modena) il 4 maggio 1959, ha viaggiato nello spazio nel 1996 a bordo dello Space Shuttle Colombia. È il primo italiano a ricoprire il ruolo di mission specialist per il satellite Tethered, nella stessa missione in cui ha partecipato anche il connazionale Umberto Guidoni. Ha trascorso nello spazio 15 giorni, 17 ore e 41 minuti.
Umberto Guidoni. Nato il 18 agosto 1954 a Roma, ha effettuato due viaggi spaziali, nel 1996 (insieme a Cheli) a bordo del Columbia e nel 2001 a bordo dello Space Shuttle Endeavour. È stato il primo europeo a mettere piede nella Stazione Spaziale Internazionale, durante la sua seconda missione. Ha trascorso nello spazio 27 giorni, 15 ore e 12 minuti.
Roberto Vittori. Nato il 15 ottobre 1964 a Viterbo, ha viaggiato tre volte nello spazio: nel 2002 e nel 2005 a bordo della navetta Soyuz, che ha anche pilotato, e nel 2011 a bordo dell’Endeavour. Insieme a Nespoli, è l’unico astronauta italiano a essere salito due volte sulla ISS. Ha trascorso nello spazio 35 giorni, 12 ore e 26 minuti.
Paolo Nespoli. Nato il 6 aprile 1957 a Milano, ha effettuato due missioni, nel 2007 a bordo dello Space Shuttle Discovery e nel 2010-11 a bordo della Soyuz, e si appresta a svolgere la sua terza missione (2017). Nel 2011 era già sulla ISS quando Vittori ha raggiunto la stazione per la seconda volta, unico caso ad oggi di due astronauti italiani contemporaneamente a bordo della casa galattica. Ha trascorso nello spazio 174 giorni, 9 ore 40 minuti.
Luca Parmitano. Nato il 27 settembre 1976 a Paternò (Catania), ha viaggiato nello spazio nel 2013 a bordo della Soyuz. È stato il primo (e finora unico) italiano a svolgere attività extraveicolari sulla ISS. La sua seconda passeggiata spaziale, il 16 luglio 2013, è stata però interrotta bruscamente a causa di un’infiltrazione di acqua nel casco dell’astronauta, che ha quasi rischiato di farlo affogare. Ha trascorso nello spazio 166 giorni, 6 ore 19 minuti.
Samantha Cristoforetti. Nata il 26 aprile 1977 a Milano, ha viaggiato in orbita nel 2014-15 a bordo della Soyuz. Prima donna italiana nello spazio, detiene anche il record di astronauta europeo ad aver passato più giorni consecutivi in orbita. Ha trascorso nello spazio 199 giorni, 16 ore e 42 minuti.
Sommando i giorni e le ore trascorsi in orbita da tutti i nostri esploratori spaziali, arriviamo a quasi due anni. Un vero record, raggiunto soprattutto grazie alle due missioni di lunga durata dei predecessori di Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti.
La missione Vita di Nespoli sarà invece la terza di lunga durata, e questo aumenterà ancora di più il monte ore complessivo trascorso nello spazio dai ‘magnifici 7’: al suo ritorno sulla Terra, Paolo avrà conquistato il record assoluto di permanenza in orbita tra gli astronauti che hanno attraversato lo spazio sotto le insegne dell’ESA. Un’Italia grande protagonista della ricerca spaziale, dunque, che continua a partecipare in prima linea all’affascinante avventura dell’esplorazione umana del nostro universo.