Lavoro, industria, auto: primi segnali di ripresa

Lavoro, industria, auto: primi segnali di ripresa

Torna a crescere l'occupazione dopo 4 mesi di flessione, bene in manifatturiero per le immatricolazioni di automobili si torna ai livelli pre-Covid.

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© Miguel Medina/AFP - Un operaio al lavoro in un'industria del comparto automotive di Codogno

AGI - Arrivano i primi segnali di ripresa post Covid per l'Italia. I dati di oggi su lavoro, industria e mercato dell'auto ridanno fiato a un'economia che fa fatica a decollare ma che tenta di rialzare la testa. Dopo quattro mesi di flessione l'occupazione torna a crescere, anche se la disoccupazione si attesta al 9,7%, certifica l'Istat. Bene poi il manifatturiero: l'indice Markit sale a 53,1 ad agosto e continua la fase di espansione dopo la crisi brutale dei mesi scorsi, legata alla pandemia. E a guidare la ripartenza, è proprio l'Italia, dove il recupero si muove sui ritmi più veloci da 26 mesi. Dopo il lockdown di aprile, la ripresa dell'attività della manifattura italiana continua per il quarto mese consecutivo e avanza al ritmo più veloce da più di due anni: l'indicatore ad agosto è salito a 53,1 punti dai 51,9 di luglio, sopra la soglia dei 50 punti che separa espansione e contrazione.

In serata arrivano poi i dati sul mercato dell'auto: nel mese ne sono state immatricolate 88.801 contro le 89.184 dell'agosto 2019. Il calo è dunque contenuto nello 0,43% e indica, osserva il Centro Studi Promotor, "che è in via di superamento la fase orribile del mercato auto che ha visto cadute dell'85% in marzo, del 98% in aprile e un andamento fortemente negativo nel complesso dei primi sette mesi di quest'anno che chiudono il loro consuntivo con un calo di immatricolazioni del 41,7%, con una perdita di fatturato per il settore stimata in 9,6 miliardi e con un calo del gettito Iva per l'Erario di 2,1 milioni".


A ricordare che la crisi pesa ancora arrivano i dati del Mef sul fabbisogno dei primi otto mesi dell'anno, che è pari a 106 miliardi, in aumento di circa 73,5 miliardi rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2019. Nel mese di agosto il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 3,5 miliardi, in peggioramento di circa 1,3 miliardi rispetto al risultato del corrispondente mese dello scorso anno (-2,239 miliardi). Nel confronto con il corrispondente mese del 2019, - commenta il Mef - il saldo ha risentito della maggiore spesa delle Amministrazioni pubbliche per l'erogazione delle prestazioni previste dai provvedimenti legislativi emanati al fine di contenere l'emergenza Covid-19.