Conte riferisce sul caso Regeni davanti alla Commissione di inchiesta

Conte riferisce sul caso Regeni davanti alla Commissione di inchiesta

Con il vertice fra le procure di Roma e del Cairo potrebbe riaprirsi la partita sulla vendita delle fregate militari all'Egitto

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 Un murale a Berlino dedicato a Giulio Regeni

Il vertice di cui parlano fonti del ministero degli Esteri e che metterà attorno allo stesso tavolo i magistrati di Roma e quelli del Cairo potrebbe avere conseguenze sulla vendita delle unità Fremm all'Egitto. La data scelta per il vertice, il primo luglio, lascia ampi margini di manovra all'Uama - l'Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento - di fare un passo indietro rispetto alla cessione delle fregate. A spiegarlo è il presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni che, domani sera alle 22, ascolterà il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Il pressing del Pd

Una audizione "libera", spiega Palazzotto, in cui i commissari potranno fare tutte le domande che ritengono al premier per fare un po' di luce sulle responsabilità della morte del ricercatore italiano e su eventuali depistaggi nelle indagini. Il pressing perchè il premier assumesse delle iniziative in questo senso, d'altra parte, si è fatto sempre più forte nelle ultime ore. In una lettera, Nicola Zingaretti ha sollecitato il governo "con le figure preposte ai massimi livelli" a compiere "già dalle prossime ore, tutti i passi dovuti per ottenere dall’Egitto le condizioni elementari per avviare il processo e la possibilità di fare ulteriori passi in avanti nei rapporti bilaterali".

No a "scambi osceni"

A questo, Zingaretti aggiunge una postilla: "Noi non abbiamo mai legato la vicenda delle fregate italiane alla Marina egiziana all’idea di un possibile osceno scambio tra vendita di armi e diritti umani". Sulla stessa linea si posiziona anche Leu che, con il capogruppo alla Camera Federico Fornaro, sottolinea: "Sulla vicenda Regeni per noi la verità sulla sua morte viene prima di ogni cosa, viene prima degli accordi commerciali e della geopolitica: è una ferita nella coscienza nazionale che va rimarginata al più presto".

La protesta della Lega

Non sono soddisfatti, invece, i commissari della Lega che avrebbero preferito una convocazione alla luce del sole: "Il dramma di Giulio Regeni merita una discussione alla luce del sole, a redazioni aperte e pienamente operative, invece la maggioranza accetta di audire il premier col favore delle tenebre, alle 22 di domani. È una mancanza di rispetto per la famiglia Regeni, per il Parlamento, per l’opinione pubblica. Chiediamo al premier di venire in Parlamento senza assecondare la maggioranza, che non ha una linea comune e che non sa più come nascondere le beghe interne", spiegano i deputati della Lega in commissione Regeni: Giulio Centemero, Paolo Formentini, Roberto Turri e Eugenio Zoffili.

Le fregate militari

Nonostante l'avviso comune che le due vicende, il vertice fra le procure e la vendita delle unità navali, debbano rimanere separate per non prestare il fianco a uno "scambio osceno", sarà inevitabile che l'una abbia delle conseguenze sull'altra o viceversa. Lo stesso Palazzotto sottolinea che, in virtù della data ravvicinata del vertice fra le procure, comunque precedente al perfezionamento della vendita delle unità navali Fremm, il governo potrebbe avere i margini per fermare l'affare fra Italia ed Egitto. La speranza di chi ha a cuore la verità sulla triste fine del ricercatore italiano è che il vertice di luglio possa portare a delle novità e non si esaurisca in un nulla di fatto o, peggio, in occasione per alzare nuova polvere.