Tunisia: da gelsomini a svolta laica, con incubo jihadista
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Tunisia: da gelsomini a svolta laica, con incubo jihadista

Tunisia: da gelsomini a svolta laica, con incubo jihadista

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(AGI) - Roma, 26 giu. - Protagonista della Rivoluzione deigelsomini, la Tunisia e' stato il Paese che ha inaugurato lastagione delle Primavere arabe, riuscendo a compiere unatransizione culminata con la 'svolta laica' delle presidenzialidi fine 2014 e l'approvazione di una Costituzione consideratafra le piu' moderne del mondo arabo. Un processo caratterizzatoda luci e ombre, specie a causa dell'incubo terrorismo che haregistrato un preoccupante aumento negli ultimi anni. Dal 17 dicembre 2010, quando il fruttivendolo MohamedBouazizi si diede fuoco a Sidi Bouzid, accendendo la micciadelle rivolte arabe, la Tunisia ha seguito un percorsotravagliato e costantemente segnato dalla contrapposizione fra'anima' laica e islamica del Paese. Dopo la defenestrazione deldittatore Zine El Abidine Ben Ali nel 2011, il Paese e' statogovernato per tre anni dagli islamisti di Ennahdha. La svoltae' arrivata nel dicembre 2014 quando l'88enne Beji CaidEssebsi, esponente del fronte laico, ha sconfitto il rivaleMoncef Marzouki, alleato degli islamisti. La vittoria e' stataaccolta con grande entusiasmo dagli osservatori occidentali; laFrancia, ad esempio, ha parlato di "ruolo storico dellaTunisia" e di "pietra miliare" posta dal voto presidenziale, ilprimo realmente democratico dall'indipendenza del 1956. El'Economist ha incoronato la Tunsia "Paese dell'anno",sottolineando la "splendida eccezione" in una regione dove"l'idealismo generato dallo scoppio della Primavera araba e',nella maggior parte dei casi, sfociato nel sangue enell'estremismo". Il processo e' culminato nell'approvazionedella nuova Costituzione, considerata fra le piu' moderne delmondo arabo, dove viene sancita l'uguaglianza fra uomini edonne, anche se l'Islam continua a rimanere religionenazionale. E nel governo di coalizione fra laici e islamicinato nel febbraio scorso e guidato da Habib Essid, gia' uomodelle istituzioni sotto il regime dell'ex rais Ben Ali. Forseproprio in virtu' di Paese 'modello' delle transizioni in nordAfrica, la Tunisia ha tuttavia registrato un forte aumento deifenomeni terroristici, complice anche la particolare posizionegeografica che la vede a cavallo fra la Libia e l'Algeria inquella che ormai viene considerata una 'zona franca' per glijihadisti. Dalla caduta di Ben Ali, inoltre, molti equilibrirelativi all'apparato di sicurezza del Paese sono saltati,consentendo ampi spazi di manovra ai gruppi eversivi. Dalla Rivoluzione dei gelsomini, si ritiene che piu' di3mila giovani siano andati in Iraq e Siria per combattere afianco degli jihadisti. Ma e' soprattutto all'interno del Paeseche il terrorismo ha ripreso a colpire. A febbraio leautorita' avevano annunciato la cattura di 32 islamisti chepianificavano "attacchi spettacolari" contro "infrastrutturevitali" del Paese, compresi edifici civili. A marzo l'attacco terroristico contro il museo Bardo diTunisi, dove sono morte 24 persone, fra cui quattro italiani.(AGI).
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