Oscar: la Ostia 'noir' di Caligari in corsa per l'Italia - Video
(AGI) - Roma, 28 set. - "La fotografia dell'esito finale delmondo pasoliniano". Cosi', nelle note di regia, il registaClaudio Caligari spiega quello che e' il senso piu' profondodel suo ultimo film, 'Non essere cattivo', che e' uscitopostumo l'8 settembre e che e' stato presentato fuori concorsoalla Mostra del Cinema di Venezia. Caligari se n'e' andato pocodopo aver concluso la seconda revisione del montaggio del film,lo scorso 26 maggio. A terminare la supervisione del film ci hapensato l'amico e produttore del film, Valerio Mastandrea, chee' stato vicino al regista durante gran parte delle riprese.
Nella sua ultima opera Caligari torna fin dalle prime immaginisulla scena di 'Amore tossico', film del 1983 diventato unasorta di cult-movie e ideale seguito delle pellicole diPasolini sulla gente di borgata. Ancora Ostia, ma stavoltasiamo nel 1995; ancora drogati e malavita (anche se quella diMafia Capitale e' ancora di la' da venire); ancora personaggiestremi e realissimi, disperati e accomunati dalla "mentalita'borgatara" per cui andare a lavorare e' "una pratica davveroinaudita". E cosi' Caligari, nel suo film testamento, descrivela fine di 'Accattone', di tutti quei ragazzi di vita che daPasolini fino ai drogati di 'Amore tossico' sono stati legatida un filo conduttore quasi antropologico. E non a caso lamorte di un'epoca, di un filone narrativo e di una realta'affascinante e maledetta viene sugellata proprio dal lavoro,quando uno dei nuovi tossici (quelli che si impasticcano esniffano coca ma che odiano bucarsi) decide di cambiare vita eandare a lavorare. E, come spiega Caligari nelle note di regia,questa scelta "sanziona la definitiva, totale, irreversibileomologazione dell'alterita' borgatara". I protagonisti del filmsono due amici per la pelle, Cesare (come il protagonista di'Amore tossico') interpretato da Luca Marinelli e Vittorio(Alessandro Borghi). Un'amicizia totale, due ragazzi che vivonospacciando, drogandosi, rapinando e vivendo alla giornata inuna Ostia in cui ancora la mafia non e' arrivata. In 'Nonessere cattivo' Caligari realizza un film piu' compiuto diquello di trent'anni fa: stavolta i personaggi sono piu'definiti e le loro vicissitudini famigliari entrano prepotentinella storia. Cesare e' tossico e spacciatore, ma odia idrogati che si bucano: uno di questi ha infettato la sorellache e' morta di Aids e ha lasciato a lui e all'anziana madreuna figlia, anch'essa malata. Un dramma intimo che in qualchemodo fa leggere in maniera diversa la vita criminale delragazzo sempre alla disperata ricerca di denaro.L'amico-fratello Vittorio e' in vero "assassino" di Pasolini,e' colui che decide di abbandonare la vita dissoluta emalavitosa per andare a lavorare e guadagnare i soldionestamente. Una scelta fatta per amore di una donna, unasvolta nella sua esistenza bella e contraddittoria come tuttoil film. Una scelta che cerca di condividere con Cesare finoall'ultimo. In 'Non essere cattivo' Claudio Caligari concludela sua trilogia (nel 1998 ha realizzato 'L'odore della notte')e chiude idealmente un percorso artistico e culturale. Labattuta del suo ultimo film, che idealmente puo' essere lasintesi di tutto il suo lavoro, viene pronunciata da Cesare:"La vita e' dura e, se non sei duro come la vita, non vaianvanti". (AGI)