Ilva: cosa prevede il dl approvato
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Ilva: cosa prevede il dl approvato

Ilva: cosa prevede il dl approvato

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(AGI) - Taranto, 3 mar.- Il decreto legge approvato oggi dallaCamera con voto finale e' quello "licenziato" nei giorniscorsi dal Senato, dopo il lavoro delle commissioni Industria eAmbiente, ed e' profondamente diverso da come lo avevaapprovato il Consiglio dei ministri alla vigilia di Natale. E'stata anzitutto precisata la tempistica degli interventidell'Autorizzazione integrata ambientale. Nel testo di PalazzoChigi, la conclusione era lasciata ad un provvedimento delpresidente del Consiglio. Adesso, invece, nel decreto siriconferma la data che c'era nel piano ambientale approvato dalGoverno un anno fa: nell'Ilva, l'Aia andra' conclusa ad agostodel 2016. Invariata, invece, la conclusione dell'80% delleprescrizioni: luglio prossimo. Un'altra parte del decreto chee' stata potenziata, riguarda le tutele dell'indotto, che ameta' gennaio aveva avviato le sue proteste - tra cui il bloccodei trasportatori - temendo di perdere, o di vedereridimensionati, i crediti maturati con l'ingresso dell'Ilva inamministrazione straordinaria dal 21 gennaio scorso. Adesso tutte le pmi, trasporto compreso, che all'Ilva hannoeseguito lavori di risanamento ambientale o di continuita'produttiva, avranno accesso alla prededuzione dei creditimaturati. In altri termini, le pmi hanno una garanzia diriscossione per quanto fatturato all'Ilva nei mesi precedentiil 21 gennaio ma non ancora liquidato. Inoltre, per le stessepmi c'e' una sospensione del pagamento dei tributi sino al 15settembre prossimo e sono sospese sino alla stessa data anchele procedure cautelari ed esecutive connesse, mentre e' sospesosino al 2017 il pagamento delle quote di capitale su mutui efinanziamenti contratti. Le pmi dell'indotto potranno ancheaccedere per nuove operazioni di finanziamento al Fondo digaranzia che, allo scopo, ha destinato un budget di 35 milioni.Il decreto fa in modo che l'amministrazione straordinariadell'Ilva abbia la provvista finanziaria per la gestionedell'azienda e l'attuazione del piano di risanamento. Nel tempoall'Ilva dovrebbero affluire oltre 2 miliardi. I primi adarrivare, ora che il provvedimento e' stato convertito inlegge, sono i 156 milioni accantonati da Fintecna e adessosbloccati dai pareri preventivi di ministero Ambiente eAvvocatura dello Stato. I tre commissari potranno poi chiedere sino a 400 milionidi prestito garantito dallo Stato per investimenti einnovazione. Infine, per sbloccare il miliardo e 200 milionisequestrato dalla Procura di Milano ai Riva, proprietaridell'Ilva, per presunti reati fiscali e valutari, si offre aimagistrati e alle banche della Svizzera la garanzia che questisoldi saranno impiegati nel risanamento. Del miliardo e 200milioni, infatti, solo 150 milioni sono in Italia nel Fondounico Giustizia, il resto, invece, e' ancora in Svizzera.Predisposto un meccanismo che prevede che i commissari chiedanoalla Procura di Milano lo svincolo delle somme sequestrate,l'emissione di obbligazioni da parte dell'amministrazionestraordinaria dell'Ilva e la loro intestazione al Fondo unicoGiustizia. Un meccanismo, questo, suggerito al Senato, quandolo ha ascoltato, dal procuratore aggiunto di Milano, FrancescoGreco. Il decreto ormai diventato legge consente l'operativita'dell'amministrazione straordinaria - applicata all'Ilva, dalloscorso 21 gennaio, in base alla legge Marzano - ma soprattuttospiana la strada alla costituzione della newco pubblica che traalcuni mesi acquisira' gli impianti e il personale dell'aziendadalla stessa amministrazione straordinaria. La newco, che sara'partecipata con gli strumenti messi a disposizionedall'Investiment Compact. L'Ilva ha nei suoi siti 16miladipendenti, dove oggi, peraltro, comincia il terzo anno con icontratti di solidarieta'. Una misura di crisi che interessera'per un anno 4.074 unita'. La scelta del temporaneo ritorno alpubblico e' stata determinata anche da alcune contigenze: lasempre piu' critica mancanza di risorse per l'Ilva, che inalcuni periodi e' stata anche sul punto di non pagare glistipendi, e gli enormi costi della bonifica ambientale delsiderurgico, stimati in base all'Aia in 1,8 miliardi di euro eritenuti dai privati non solo esosi ma corrispondenti aprescrizioni che in Europa le altre aziende siderurgiche nonhanno. (AGI).
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