Garlasco: "ho trovato persona uccisa" e inizio' il giallo
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Garlasco: "ho trovato persona uccisa" e inizio' il giallo

Garlasco: "ho trovato persona uccisa" e inizio' il giallo

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(AGI) - Milano, 24 nov. - "Ho trovato una persona uccisa in viaPascoli, venite". Cosi' inizio' il 'giallo' di Garlasco,tranquillo paese a pochi chilometri da Pavia. A dirlo e'Alberto Stasi, 24enne studente bocconiano, che chiama il 118per chiedere i soccorsi. La sua fidanzata, Chiara, e' statauccisa nella casa dove abita coi genitori e il fratello, che inquel momento sono in vacanza. Per tutta la notte il ragazzoviene interrogato nella locale caserma dei carabinieri. Queste le tappe della vicenda:- 20 agosto 2007: la Procura di Vigevano indaga Stasi conl'accusa di omicidio volontario. I carabinieri sequestrano lasua bicicletta bordeaux e il suo computer, frugano in ogniangolo della casa. Da questo momento sara' l'unico sospettatoper il delitto. - 24 settembre 2007: il pm Rosa Muscio ordina il fermo diStasi. La prova 'regina' consiste, spiegano gli investigatori,nella presenza del dna della vittima sui pedali dellabicicletta in sella alla quale Alberto sarebbe fuggito. - 28 settembre 2007: il gip Giulia Pravon dispone lascarcerazione di Alberto: non ci sono prove, solo suggestioniaccusatorie. "Fine di un incubo", commenta lui. - 3 novembre 2008: la Procura chiede il rinvio a giudiziodi Stasi. Alla fine di dicembre, Alberto viene indagato per unanuova ipotesi di reato: detenzione e divulgazione di materialepedopornografico. Nel suo pc ci sarebbero decine di file asfondo sessuale che coinvolgono minorenni.- 23 febbraio 2009: comincia l'udienza preliminare davantial giovane gup Stefano Vitelli. I legali di Stasi scelgono ilrito abbreviato. - 9 aprile 2009: i pm Rosa Muscio e Claudio Micheluccichiedono la condanna a 30 anni di carcere. "Colpevole al di la'di ogni ragionevole dubbio - dicono - ha ucciso per una liteavvenuta la sera precedente. "Non ci sono arma, movente, soloindizi discordanti, ho paura di una giustizia penale checostruisce prima i colpevoli e poi le prove", ribatte ilprofessor Angela Giarda, che guida il pool di difensori. - 30 aprile 2009: il gup si ritira in camera di consiglio ene esce con una decisione a sorpresa, disponendo 4 nuoveperizie sui punti oscuri dell'inchiesta, partendo dalpresupposto che le indagini sono state "lacunose". - 17 dicembre 2009: Alberto Stasi viene assolto. Decisivala perizia informatica che dimostra come Stasi stesse lavorandoa casa sua alla tesi di laurea durante il probabile orario delcrimine, tra le 9 e 12, quando viene disattivato l'allarme dicasa Poggi, e le 9 e 35. Tutti gli altri indizi vengonovalutati dal gup come "contraddittori o insufficienti". - 8 novembre 2001: comincia il processo d'appello davantiai giudici milanesi. Il pg Laura Barbaini chiede 30 anni dicarcere o, in subordine, la rinnovazione del dibattimento. - 6 dicembre 2011: la Corte d'Assise d'appello confermal'assoluzione. Nelle motivazioni, i giudici osservano che larealta' "e' rimasta inconoscibile nei suoi molteplici fattoririlevanti, la maggior parte dei quali sono condizionatiunicamente dal caso". Parte civile e procura generalepresentano un ricorso in Cassazione sostenendo che il verdettoin secondo grado esclude una serie di dati facendoli passarecome "mere congetture o supposizioni personalistiche". - 18 aprile 2014: la Cassazione annulla la sentenzad'assoluzione e dispone un nuovo processo. (AGI).
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