2 giugno: la tormentata storia della parata militare
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2 giugno: la tormentata storia della parata militare

2 giugno: la tormentata storia della parata militare

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(AGI) - Roma, 30 mag. - Si puo' cancellare la parata militaredel 2 Giugno, magari per motivi di bilancio? E' successo, e'successo. Era il 1991, fine della Prima Repubblica ormaiimminente e, gia' allora, con una crisi economica che avevaimposto al dibattito politico il problema di raddrizzare iconti dello Stato. Si puo' cancellare la parata per un luttolegato al terremoto? E' successo anche questo: nel 1976, pienaPrima Repubblica. Con Arnaldo Forlani ministro della Difesa edun sisma che aveva sconvolto da poche ore il Friuli. La si puo'eliminare del tutto, per decisione del Quirinale? E' accaduto,ai tempi di Oscar Luigi Scalfaro: sette anni di stop per motivieconomici e perche', spiegava il Presidente, "questa e' lafesta degli italiani, della gente comune". Quindi era meglioaprire a tutti i cittadini i giardini del Colle, e stringerecordoni della borsa, piuttosto che far marciare i soldati etenere il costosissimo ricevimento per il Corpo Diplomatico.Storia tormentata, quella della parata militare per la Festadella Repubblica. Forse all'origine c'e' il fatto che lasuddetta Repubblica e' nata, in Italia, con il forcipe di unreferendum: concorso di popolo, quindi, ma non di popolo inarmi. Anzi, l'insofferenza piu' o meno giustificata per lasfilata e' sempre stata ricorrente in molti ambienti dellasocieta' civile, in particolare del mondo del cinema e dellascrittura. Chi ha dubbi in proposito riveda un episodio di"Signore e Signori, Buonanotte", del 1976. Viene al mondo, laparata, in toni dimessi, nell'Italia che ha dovuto firmare laPace di Parigi rinunciando ad avere anche una portaerei.Figurarsi. Ma la neonata Repubblica ne ha bisogno, se non altroper coinvolgere il mondo dei militari, parte essenziale delloStato ma permeato di fedelta' alla Casa Savoia, nel nuovocorso. Nessuno la contesta, anche se scalda pochi animi con ilsuo gran passare di autocarri e mezzi corazzati per quella cheuna volta si chiamava pomposamente Via dell'Impero ed inveceera stata ribattezzata, con scelta archeologicamente piu'appropriata, Via dei Fori Imperiali.- Anzi, l'effetto pareessere positivo, come anche quello di tenere le caserme apertealle famiglie la mattina del 4 Novembre, festa delle ForzeArmate. E se proprio deve saltare, come nel '63 per la morte diGiovanni XXIII, la si recupera sempre il 4 Novembre,anniversario della vittoria nella Grande Guerra. Lecontestazioni arrivano piu' tardi, con la turbolenta fine deglianni '60 e i caldi anni '70. Forze Armate come espressionedello Stato borghese, si urla dalle estreme, dove lerilevazioni sul Piano Solo e il Golpe del Principe Nero vengonoaccolte come dimostrazione dell'irreconciliabilita' tra ilmondo civile e quello con le stellette. Di piu': nasce l'Italiaambientalista che tutela il patrimonio artistico nazionale. Esi sostiene, perizie alla mano, che quel gran passaggio diblindati provoca una serie di scossoni nel delicato terrerenodel centro di Roma che danneggiano, peggio dei barbari e deiBarberini, il Colosseo ed il vicino Arco di Costantino. Non e'pero' il tremore denunciato da Italia Nostra a bloccare lasfilata, ma quello tellurico che sconvoge il Friuli nel maggiodel 1976. Mentre il Paese e' in stato di shock per il peggioresisma dai tempi dello tsunami di Messina, Arnaldo Forlaniministro della Difesa fa sapere con un comunicato: "La paratamilitare quest'anno, non si svolgera'. La decisione e' statapresa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far si'che i militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati peraiutare i terremotati anziche' per sfilare a via dei Foriimperiali". Per queste poche parole oggi, a vent'anni daTangentopoli, il popolo di twitter inneggia al vecchioesponente della Dc. L'anno successivo non si torna al vecchioregime: i militari restano in caserma fatto salvo per quellichiamati ad una piu' sobria celebrazione a Piazza Venezia.Cosi' sara' fino al 1983, anno in cui si riprende a sfilare main tono dimesso, con itinerari diversi di volta in volta, quasia non voler disturbare il traffico cittadino. Nel 1991 unanuova sospensione. Nel '92 il ministero della Difesa ottienetutti i permessi, compresi quelli del Comune di Roma e delMinistero dei Beni Culturali: ha rinunciato ai cingolati. Apresenziare l'appena eletto Oscar Luigi Scalfaro, che sotto learmi ha servito nella Seconda Guerra Mondiale ed assiste alpassaggio delle truppe una manciata di giorni dopo la suaelezione. Ritorno allo statu quo ante? Macche'. Nessuno se loaspetta, ma e' proprio Scalfaro ad imporre alla parata lo stoppiu' lungo, fino alla fine del suo mandato. Stop alla sfilata,stop al ricevimento: costano troppo, spiega, ed allora "siaprano i giardini del Quirinale per tutta la giornata del 2Giugno a tutte le famiglie ed alle persone normali. Questa e'la Festa degli Italiani". Il ricevimento viene sostituito conun concerto, l'idea di aprire le porte dei giardini riscuote unsuccesso enorme: bambini che si rincorrono davanti alla CoffeeHouse, la presenza militare garantita dalle bande che suonanoarie da Gershwin. Sembra una copertina de "La Domenica delCorriere". Ma poi arriva Carlo Azeglio Ciampi, e tutto tornacome prima. Anche lui ha fatto il militare nella Seconda GuerraMondiale, ma al contrario di Scalfaro sceglie come cifra delsuo mandato la "riscoperta dell'amor di Patria". E polemizza,ad esempio, con chi osa parlare dell'Otto Settembre come di"morte della Patria". "Fu l'inizio della Rinascita", ribattelui, e va a celebrare il sacrificio dei martiri di Cefalonia"primo atto della nuova Italia". Il ripristino della parata e'nella logica delle cose. A differenza del passato si aggiungonoai reparti in rassegna anche le rappresentanze delle forzearmate della Nato (e per la prima volta dal '44 un drappello dimilitari tedeschi torna a calcare il selciato di Roma), piu' lecrocerossine (Berlusconi gradira' l'innovazione), piu' iPartigiani, la Protezione civile e unita' in divisa storica(cosa gradita in particolare al Presidente). Oggil'opportunita' di mantenere la manifestazione, almeno perquest'anno, e' di nuovo oggetto di dibattito. Ma la si puo'cancellare, la parata? E' successo, eccome se e' successo.(AGI).
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